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Ricordo di Luigi Crespellani, primo sindaco della Cagliari del dopoguerra

foto: Sardegna Digital Library

Sono due i primati che si attribuiscono a Luigi Crespellani: quello di primo sindaco di Cagliari del dopoguerra e di primo presidente della Regione Sardegna. Nato a Cagliari nel 1897, si laureò diventando avvocato civilista e venne eletto il 19 marzo 1946 sindaco della sua città natale. Successe ufficialmente a Ottone Bacaredda, ultimo sindaco prima del ventennio fascista, e prese le redini della città dopo il breve governo di Cesare Pintus.

La difficile eredità della guerra

Quella che raccolse Crespellani fu un’eredità difficile, una città distrutta dalle bombe e affamata, con gli sfollati che facevano rientro e che trovavano però solo macerie e povertà. La stessa che Crespellani dovette affrontare guidando il Municipio, come ha ricordato Teresa una delle figlie accanto a Margherita e Maria (quest’ultima, artista cagliaritana amica e collega di Maria Lai, ndr) durante la commemorazione: «Quando tornava a casa a tarda sera, spesso impolverato e con le scarpe sporche di fango, scorgevamo una grande tristezza nel suo sguardo perché il Comune era povero ed era impossibile alleviare in tempi brevi le condizioni dei più sventurati rimasti senza casa e senza lavoro. Spartivamo perciò con lui le sue inquietudini ed angosce per la città distrutta cercando di infondergli slancio e coraggio».

La presidenza della Regione e l’elezione al Senato

Come ha ricordato Portoghese, il legame con la città di Cagliari e la sua devozione, lo portarono a ricoprire la carica di Alter Nos per due anni consecutivi nel 1948 e nel 1949. Le grandi doti umane e politiche portarono invece Luigi Crespellani a ricoprire per primo la carica di presidente della Regione nel 1949. Dieci anni dopo sarebbe approdato in Senato, sempre nelle fila della DC, per due legislature dal 1958 al 1967.

I ricordi

Il sindaco Massimo Zedda lo ha definito: «Un uomo di alta statura morale e di saggia concretezza. Un protagonista della storia politica della città in un periodo di estrema difficoltà, in una Cagliari ferita dalla guerra. A figure come Crespellani il merito di avere saputo preservare la città, di averla tutelata, salvaguardata da interessi e speculazioni. Un merito che ci consente oggi di poter ancora godere delle sue forme originali, delle sue architetture e del suo ambiente».

Fu un antifascista convinto, come lo ha definito la figlia, «agì sempre, fuori e dentro la famiglia, in piena coerenza con i principi democratici che si portava dentro fin dalla prima giovinezza. Anche i suoi minimi gesti quotidiani erano ispirati a quel principio di ubbidienza ai grandi valori dell’umanità che orientavano la sua vita pubblica: uguaglianza, libertà, concordia, fraternità, disinteresse al potere e al denaro, trasparenza e sobrietà».

Tra le sue cariche collaterali alla vita politica, si ricorda la presidenza nel 1954 del Conservatorio di musica “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e la presidenza, anche qui fu il primo, del neonato Credito Industriale sardo. Luigi Crespellani morì a Sassari il 15 aprile 1967 all’età di 70 anni.

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