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La scoperta del tumore e poi la beffa: niente stipendio se supera i sei mesi di malattia

Prima la scoperta del tumore, poi la beffa che ha dell’incredibile: stipendio sospeso perché sono stati superati i sei mesi di malattia. È la denuncia di una lettrice che, già preoccupata per le condizioni di salute, si è vista recapitare dal proprio datore di lavoro una lettera dove le veniva comunicato che superati i sei mesi di malattia il contratto prevede che venga sospeso lo stipendio.

Il contratto

Il solito datore di lavoro irrispettoso dei diritti dei lavoratori, si direbbe, se non fosse che la signora in questione lavori come operaia, da quasi 21 anni, per l’Agenzia Forestas. Una Pubblica Amministrazione che applica un contratto che prevede un limite di sei mesi di malattia per gli operai e di dodici per gli impiegati. Ma sei mesi per la malattia diagnosticata alla signora non sono sufficienti. Dalla diagnosi alla terapia, infatti, ne sono passati di più: la signora è assente da lavoro dal mese di settembre e, dopo due ricoveri all’ospedale e una diagnosi di tumore, ora inizierà la chemioterapia. Con la speranza di una guarigione sì, ma senza stipendio.

Senza stipendio aumentano le preoccupazioni

«Dopo un lungo percorso per arrivare alla diagnosi e dover affrontare anche questi penosi problemi di ordini economico – scrive la signora – non è il massimo a cui essere sottoposti». Una discriminazione nella sanità, come la definisce la donna, che metterà in difficoltà la sua famiglia perché quello stipendio è la sola fonte sicura di reddito che le permette di pagare le spese, fra cui il mutuo della casa.

«Vorrei che questa cosa destasse la coscienza dell’opinione pubblica, perché non si può trattare in questa maniera i dipendenti dopo anni di dedizione al lavoro. E vorrei che la gente sapesse quali contratti obsoleti ed assurdi dal lato umano regolamentano quella che viene definita una ‘Pubblica Amministrazione’».

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