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La lettera del giorno. “Perché nemmeno mi guardi?”, dal Camerun, laureato e con 4 figli. Una storia per riflettere

Una storia che inizia come il racconto di una qualunque serata, mia, tua, di ognuno di voi. La ricerca di un parcheggio all’esterno di un centro commerciale cagliaritano e il successivo incontro con lui, uno dei tanti, ragazzi di colore che propongono quel poco che hanno da vendere per racimolare qualche euro.

E come quasi sempre accade tra lui e me, e voi, neanche uno sguardo. Occhi bassi o che guardano avanti, scocciati dell’ennesima richiesta d’acquisto di qualcosa che a noi non serve o che proprio non ci importa. Ma quello che è successo alla nostra lettrice ha un continuo diverso. E una fine che farà riflettere chiunque avrà il desiderio di andare oltre. Ecco il racconto di una serata iniziata come tante ma terminata decisamente in maniera diversa.

«Parcheggio in un centro commerciale sabato pomeriggio: non c’è tanta gente e mi si avvicina un ragazzo di colore.
Lui: “Ciao tutto bene?”
Io: “Si”
Lui: “Perché nemmeno mi guardi?”
Io: “Non mi serve nulla”
Lui: “Si ok, ma nemmeno mi hai guardato. E’ perché sono nero? Sai, se io mi taglio mi esce sangue ed è rosso, uguale al tuo”.

Io in quel preciso istante inizio a sentirmi una persona terribile.
Lui: “Voi dite ai bambini che arriva l’uomo nero per far loro paura vero? Noi no, dell’uomo bianco non abbiamo mai raccontato a nessuno dei nostri figli. Io non sono un delinquente, sono laureato e ho 4 figli, non mi serve che tu compri, però se mi saluti, guardami”. 

E continua: “Credi che chi abbandona la propria famiglia lontana per venire qui a fare una vita indegna lo faccia per togliere qualcosa a voi? E’ solo la disperazione che ci porta qui, non dimenticarlo mai”.

Sto ad ascoltarlo e mi viene quasi da piangere, mi scuso e lui continua: “Tu hai amore dentro di te. Se tu ami il mondo senza guardare il colore vedrai che l’amore ti tornerà sempre indietro”. 

A quel punto mi è mancato il fiato. Tu, ragazzo del Camerun, laureato e con la tua famiglia lontana, che sei andato via dalla tua terra per cercare di dar loro una vita migliore, mi hai dato, con estrema eleganza e finezza una lezione di vita che non dimenticherò mai».

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