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(VIDEO) Domenica 4 marzo, tutti alle urne per le elezioni politiche. Ma come si vota?

Domenica 4 marzo dalle ore 7 alle ore 23 si vota in tutta Italia per l’elezione del nuovo Parlamento italiano. La legge elettorale che utilizzeremo si chiama “Rosatellum” (dal nome del ideatore, il deputato del Pd Ettore Rosato). Si tratta di un sistema elettorale misto, identico sia per la Camera che per il Senato.

La legge elettorale

Il 37% dei seggi sarà assegnato con un sistema maggioritario e sarà espresso dalle preferenze nei collegi uninominali. In ogni collegio sarà eletto solo il candidato più votato, gli altri resteranno fuori. Il 61% dei seggi invece sarà suddiviso nei collegi plurinominali tra le coalizioni e i partiti che avranno raggiunto le soglie minime di sbarramento con un sistema proporzionale. Le soglie di sbarramento sono: 3% per le liste singole a livello nazionale; 20% dei voti ottenuti a livello regionale, valida, alternativamente e solo al Senato, per le liste singole; 20% dei voti ottenuti a livello regionale, o elezione di due candidati nei collegi uninominali, valida, alternativamente, per le liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute presentate esclusivamente nelle regioni a statuto speciale in cui sia prevista una particolare tutela di tali minoranze; 10% dei voti ottenuti a livello nazionale; valida per le coalizioni, purché comprendano almeno una lista che abbia superato una delle altre tre soglie previste.

Come si vota?

Ogni elettore avrà due schede, una rosa per la Camera e una gialla per il Senato (se l’elettore ha compiuto il 25esimo anno di età). In ognuna delle due schede ci saranno i nomi dei candidati nel collegio uninominale e, nello stesso riquadro, i simboli della lista o delle liste che lo sostengono, con accanto i nomi dei quattro candidati al collegio proporzionale.

Per votare, l’elettore ha tre possibilità:

  1. Barrare il nome del candidato nel collegio uninominale. In questo caso i voti saranno estesi alle liste che lo sostengono anche nel proporzionale;
  2. Barrare il simbolo di una lista. In questo caso il voto sarà esteso anche al candidato di quella coalizione nel collegio uninominale;
  3. Barrare sia il nome dl candidato di una coalizione nel collegio uninominale, sia uno dei simboli delle liste che lo sostengono.

Non esiste il voto disgiunto. Non si può votare contemporaneamente il candidato uninominale di una lista e una lista che non sostiene quel candidato. In questo caso il voto è nullo.

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