La manifestazione entra nel vivo oggi, domenica di carnevale e martedì grasso, quando, alle dieci delle mattina, un araldo darà lettura del bando della giostra equestre, invitando ad assistere: comincia lo spettacolo, un magnifico teatro in cui spazi, registi, attori e spettatori si mescolano per ricreare emozioni magiche e indelebili.
Ma non solo poesia e tradizioni: infatti mezza città oggi è blindata con i new jersey di cemento armato, le misure di sicurezza antiterrorismo e le rigidissime misure di sicurezza imposte dalla normativa nazionale sono in atto. Come riporta l’Ansa, i preparativi per la spettacolare giostra equestre che da più di 500 anni chiude il Carnevale di Oristano sono cominciati all’alba nelle 40 scuderie che ospitano le 40 pariglie di tre cavalieri ciascuna che questo pomeriggio saranno i protagonisti del carosello. Completata la bardatura dei cavalli e indossati la maschera e gli sfarzosi costumi della tradizione, i cavalieri hanno raggiunto nella tarda mattinata la sede del Gremio dei Contadini, dove si è svolta la cerimonia della vestizione de su Cumponidori.
E’ la fase più riservata della Sartiglia. Possono accedervi solo gli invitati del Gremio. E’ il momento, scandito dal rullo dei tamburi, dagli squilli delle trombe e dal suono delle launeddas, che segna la trasformazione del cavaliere prescelto per guidare la corsa in una sorta di semidio. Il velo ricamato, il cilindro nero, la camelia sul petto e la maschera intagliata nel legno lo distinguono da tutti gli altri. Terminata la vestizione ha benedetto i suoi cavalieri e la folla con un mazzetto di viole mammole chiamato Sa pippia de maju e ora guida il corteo verso la pista di via Duomo dove alle 14 incrocerà la spada con il suo secondo e poi sarà il primo a tentare la sorte lanciando il suo cavallo al galoppo e impugnando la spada con la quale tenterà di cogliere una stella d’acciaio appesa a un nastro verde. Poi sarà lui a scegliere quanti e quali altri cavalieri potranno impugnare la spada e tentare la sorte. La tradizione vuole che più è alto il numero di stelle colte migliore sarà l’annata agricola.