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Carnevale in Sardegna: San Gavino si prepara a mettere in mostra “Su Baballotti” per la 34a edizione

Voglia di un carnevale sopra le righe? Allora unitevi a noi e salite sulla giostra del carnevale isolano. Profumo di frittelle, scherzi, risate, e l’esplosione dei colori delle maschere più strambe, annunciano l’arrivo del periodo più pazzo dell’anno, una giostra di personaggi, rappresentazioni, pantomime e sfilate che ci conduce alla scoperta dei volti carnevaleschi più affascinanti della Sardegna. Oggi, questa giostra ci porta in Campidano, dove andiamo alla scoperta di uno dei carnevali allegorici più noti della Sardegna: quello di San Gavino Monreale.

Entrato nell’elenco dei “Carnevali Storici d’Italia” da parte del Mibact (il Ministero della cultura del turismo) nel 2016, il Carnevale Sangavinese giunge quest’anno alla 34a edizione e porta tra le vie del paese due sfilate con carri allegorici, gruppi in maschera provenienti da tutto il centro sud dell’isola e il celebre simbolo della manifestazione, il carro de “Su Baballotti”. Per quest’ultimo progetto sono state coinvolti gli alunni delle scuole primarie di San Gavino Monreale sotto la supervisione dei soci dell’Associazione Culturale Skizzo, che hanno gestito interamente i laboratori. I bambini hanno così sviluppato il tema del riciclo per sensibilizzare grandi e piccini sull’importanza della raccolta differenziata dei rifiuti, tema intrinseco nella stessa costruzione di un carro allegorico, per la quale è necessario l’uso di materiali poveri e di recupero, quali l’acqua, la farina e la carta di vecchi giornali.

Foto del carro Su Baballotti dell’associazione “Skizzo”

La manifestazione nacque per divertimento nel 1984 quando un gruppo di amici decise di smuovere la cittadina con maschere, passione e un pizzico di follia. I primi gruppi rappresentarono personaggi come gli “Indigeni”, gli “Ufo”, i “Puffi”, “Sala Operatoria”, “MonteScimprorio” e i “Pirati”, dando il via libera ad una linea che verrà replicata con sempre maggior successo anche nelle successive edizioni. Già un anno dopo si vede la nascita dei primi carri allegorici col gruppo “I Diavoli” di Carlo Matzeu e della competizione per il miglior progetto in cartapesta.

Quando il Carnevale Sangavinese si imbatte negli anni 90′ conosce il maggior splendore della sua storia: assume una connotazione regionale e partecipano alla sfilata carri provenienti da tante zone della Sardegna, coinvolgendo il Campidano e il Sulcis in un unico grande ritrovo. I volontari si specializzano ed iniziano a creare carri allegorici sempre più complessi, per le strade le presenze si fanno copiose sia tra il pubblico che tra le maschere presenti. Arrivati alla fine del millennio, le dirette televisive mostrano all’intera Europa una fiumana di persone: quasi 50 mila persone ballano e cantano e si divertono a seguito dei progetti in cartapesta.


“The Mask”, “Le Quattro Stagioni di Vivaldi”, “Ombellico del mondo”, “Scacco matto” chiudono il periodo di maggior boom mediatico e aprono al nuovo millennio con tutta l’intenzione di continuare a stupire. Ed è proprio la volontà di abbracciare il nuovo che avanza, la tecnologia e i riferimenti cinematografici a far da tema dei carri mentre tra le maschere a piedi spicca sempre più la figura di Francesco Pilloni detto Kikki, arguto osservatore della realtà che come un giullare rappresenta il momento attuale con personaggi pittoreschi e spesso oggetto di satira feroce. I suoi travestimenti legati a influenti politici hanno suscitato spesso ilarità ma anche rimbrotti, i cartelli che si portava dietro hanno svelato la sua pungente ironia e la sua voglia immutata nel tempo di far divertire il pubblico.
Ma è con la crisi in pieno avanzamento che la magia del carnevale sfuma fino al tracollo tra il 2010 e il 2015 in entusiamo, gestione economica ed interesse sia da parte del pubblico che dei partecipanti. Si susseguono infinite polemiche, accuse reciproche e attacchi alle amministrazioni comunali in carica. Mentre i più attendono di veder dissolversi definitivamente la festa per non offuscare un passato glorioso, lentamente avviene una rinascita grazie al grosso lavoro di alcuni volontari e alcune associazioni locali.




Ed ora il fermento non si placa e domenica 11 febbraio, colori e suoni torneranno a riempire le strade di San Gavino Monreale per la 34a edizione del Carnevale Sangavinese organizzata dalla Pro Loco locale e dall’Amministrazione Comunale con la collaborazione e l’esperienza del carnevalaro Carlo Matzeu. L’occhio attento della giuria sita in piazza Resistenza valuterà i carri, i costumi e le coreografie in modo da decretare il vincitore dell’anno 2018.

Lo slogan della festa è “Il divertimento ti aspetta”, ed è corredato da diversi eventi: nei locali del CIVIS in via Roma è presente una Mostra Fotografica e della Cartapesta del Carnevale Sangavinese, con foto, costumi, personaggi che aiuteranno a ripercorrere i fasti delle edizioni passate, fino ai giorni nostri; sabato 10 e lunedì 12 protagonista lo sport con i tornei di calcio e di tennis; il tour dei murales organizzato dall’Associazione Culturale Skizzo col “trenino”; la chiusura martedì grasso (13 febbraio) con una nuova sfilata e il tradizionale rogo in piazza dell’effigie del Carnevale Sangavinese, ovvero Su Baballotti.

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