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Barumini e la civiltà nuragica su Rai2 a Voyager: ma Giacobbo scivola sugli accenti

Barumini e la civiltà nuragica su Rai2 a Voyager: ma Giacobbo scivola sugli accenti.

Ieri sera su Rai2 un bel servizio su Barumini e sulla civiltà nuragica ha illustrato l’ipotesi secondo la quale  un enorme Tsunami causato da un grosso asteroide avrebbe spazzato via  la civiltà nuragica, che potrebbe quindi corrispondere all’Atlantide di cui parla Platone. Perdonato Giacobbo che litiga ancora con gli accenti e Lillìu diventa Lìlliu.

Il servizio andato ha raccontato con splendide immagini girate con un drone il complesso nuragico di Barumini, Su Nuraxi. Il giornalista Roberto Giacobbo, conduttore della trasmissione  ha esaminato la teoria ormai sostenuta da un numero sempre maggiore di studiosi, secondo la quale il popolo Shardana di cui si parla nei documenti dell’antico Egitto sia un popolo proveniente dalla Sardegna. Nei testi degli Egizi si parla di un popolo del mare, proveniente da un’importante isola situata a Ovest del Mediterraneo e l’ovest rispetto all’Egitto corrisponde proprio alla Sardegna, inoltre per assonanza il termine Shardana evoca la parola Sardegna. Gli Shardana sono entrati a far parte della storia  dell’antico Egitto, perché Ramses II li volle accanto a sé, scelse tra loro i componenti della guardia  del Faraone e questo significa che erano senz’altro guerrieri valorosi e probabilmente leali. Che un popolo Shardana sia realmente esistito è una certezza, che provenisse dalla Sardegna è molto probabile, che si tratti del popolo dei nuraghi rientra nell’ambito delle ipotesi. Quello che ancora rimane avvolto nel mistero e impedisce di dimostrare questa ipotesi riguarda l’improvvisa fine della civiltà nuragica. L’Isola  è disseminata di nuraghi, ne sono stati censiti oltre 8mila, ma si ipotizza che ce ne fossero almeno 20mila all’apice dello sviluppo della civiltà. Questi monumenti megalitici sono i più grandi e meglio conservati d’Europa, ma ancora oggi gli archeologi discutono sulla loro funzione: secondo alcuni sarebbero tombe monumentali, secondo altri luoghi di culto o ancora torri di vedetta erette in punti strategici per scopi militari. Purtroppo l’improvvisa e inspiegabile fine del popolo nuragico impedisce di fornire  ricostruzioni certe anche sulla funzione stessa di queste costruzioni uniche  nel loro genere. Un’ipotesi che sveli questo mistero però è stata elaborata proprio studiando il grande complesso Su Nuraxi. L’imponenza del complesso di Barumini è tale che l’Unesco lo ha dichiarato patrimonio dell’umanità. Colpisce che una struttura di quelle dimensioni sia stata scoperta ai margini della piana del Campidano solo 60 anni fa da Giovanni Lilliu (e qui Giacobbo inciampa sull’accento), il quale tra il 1949 e il 1956 l’ha riportata alla luce e il termine non è casuale, il nuraghe  infatti era completamente coperto di terra.

Tanto che sopra il complesso c’era una collina coltivata e in tutto il campidano i nuraghe  ritrovati erano sepolti sotto una spessa coltre di terra e semi distrutti, mentre quelli ritrovati in altre zone dell’Isola specie verso Nord, sono stati trovati  quasi integri e non ricoperti da terra o fango. Questo elemento sta alla base dell’ipotesi secondo la quale  la civiltà nuragica fu spazzata via da un evento naturale  catastrofico.

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