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Candidature, Gian Piero Scanu (Pd): “Punito per il mio impegno sull’uranio impoverito”

Gian Piero Scanu

Gian Piero Scanu

«Non è stato “gradito” il lavoro della Commissione. La determinazione nella ricerca della piena conoscenza dei fatti, nelle caserme come nei poligoni di tiro. L’intransigenza rispetto agli interlocutori ed agli apparati. La “velleitaria” volontà di dare al Paese nuove leggi, all’insegna del rispetto della salute e della sicurezza delle donne e degli uomini, oltreché della rigorosa tutela dell’ambiente. Sono stati anni vissuti “in direzione ostinata e contraria”, fra mille resistenze, soprusi e pericoli di ogni sorta». È questo secondo il deputato Gian Piero Scanu il motivo della sua esclusione dai candidati del Pd per il prossimo Parlamento.

Accuse importanti e precise che testimoniano la sensazione di abbandono ed emarginazione vissuta dal deputato sardo in questi anni, in cui il suo principale impegno è stato quello di presiedere la Commissione Uranio Impoverito del Parlamento, che ha cercato di far luce sulle “ombre” relative a poligoni militari e utilizzo improprio di armi da parte dei soldati nei decenni scorsi. 

«Affronto con piena serenità la mia esclusione – spiega Scanu -. Sarà perché l’avevo abbondantemente messa nel conto, mi viene spontaneo di viverla come un evento già previsto, del tutto atteso. Non nego che la cosa mi provochi comunque molta amarezza. Essere stato accuratamente “selezionato per lo scarto”, non è esattamente una cosa esaltante. E ancora meno lo è il vedersi sottrarre la possibilità di continuare a lavorare per la propria Terra, nell’esercizio di un “privilegio democratico” talmente elevato da sfiorare i confini della sacralità».

«Credo – prosegue il parlamentare – di poter sostenere che la mia mancata candidatura non sia stata generata da colpe o negligenze compiute sul piano della condotta personale o dell’azione politica. Ritengo, viceversa, di aver “pagato” per la mia condizione di apolide rispetto agli schieramenti correntizi presenti nel PD. E per essere stato un “diversamente renziano”, libero ed indipendente, oltreché del tutto indifferente alla seduzione magica del “giglio”».

Ma quella di Scanu non è una fuoriuscita dal partito, anzi: «Continuerò a cercare di fare la mia piccola parte, con tutte le mie forze e per tutti i giorni che verranno. Sosterrò attivamente il mio partito, il PD, girando l’Italia e la Sardegna, per invocare il consenso in nome della nostra Costituzione. Nessuna diserzione, quindi, ma, all’opposto, una militanza politica ancora più intensa. Sempre “senza orario e senza bandiera”».

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