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Svolta nelle indagini sull’omicidio a Villasor. Due pugnalate con un grosso coltello appartenente alla vittima

foto: ANSA

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Bechir Ben Monsour Kasrouir, il 48 enne tunisino ucciso ieri a Villasor da Michele Viviani, 44 anni di Cagliari. Dopo un lungo lavoro di indagine, i carabinieri della Compagnia di Sanluri hanno ricostruito nei dettagli quanto accaduto nella palazzina dell’ex Zuccherificio in via Togliatti a Villasor, dove vivevano da tempo i due uomini.

Una storia di degrado e di occupazione di uno stabile dove vivono altre persone, possibili testimoni del delitto, ma che al momento dicono di aver sentito solo le urla e nessuno pare abbia assistito alla scena. Gli stessi vicini che, accortisi dell’accaduto, hanno chiamato i carabinieri.

Sono state due le pugnalate fatali per il 48 enne tunisino, una al petto e una alla schiena, infertegli da Viviani che conosceva la vittima da molto tempo e con la quale aveva già avuto dei litigi violenti. Ma ieri pare che sia stato Kasrouir ad aver affrontato per primo Viviani, minacciandolo con un grosso coltello con lama di 30 centimetri. Immediata la colluttazione durante la quale Viviani avrebbe disarmato il tunisino e con lo stesso coltello lo avrebbe poi colpito in preda alla rabbia. L’arma del delitto è stata poi ritrovata dai carabinieri a una decina di metri dal cadavere ed è stata sequestrata, insieme ai vestiti indossati da Viviani che non si è mai allontanato dal luogo del delitto.

L’autopsia sul corpo della vittima è prevista per le prossime ore. Intanto il pm che coordina le indagini, Enrico Lussu, ha interrogato Michele Viviani che si è avvalso però della facoltà di non rispondere.

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