Site icon cagliari.vistanet.it

Inaugurato l’anno giudiziario in Sardegna: la giustizia, nell’Isola, secondo la Cucca va avanti con difficoltà

Si apre l’anno giudiziario 2018 per i tribunali sardi.
Questa mattina, nell’aula magna del tribunale di Cagliari, i magistrati e gli appartenenti al Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Ordine degli Avvocati hanno decretato l’inizio dell’anno di attività di amministrazione della giustizia nell’Isola.


La Presidente della Corte d’Appello Gemma Cucca, durante un applaudito intervento durato un’ora e mezza, ha fatto il punto sulle eccellenze, e sulle carenze, degli uffici presenti sul territorio.
La giustizia, in Sardegna, secondo le parole della Cucca va avanti seppure con difficoltà.
Aumenta il contenzioso penale e civile, diminuiscono per i pensionamenti i numeri del personale fra magistrati e amministrativi.
«Mi viene da elogiare lo spirito di servizio dei magistrati sardi», ha dichiarato la Cucca, «che spesso rasenta l’eroico, nella capacità di gestire una mole di lavoro sempre maggiore, in condizioni spesso disagevoli, e nonostante tutto ciò i contenziosi pendenti stanno venendo ridotti in numerose sezioni, dalle procure ai tribunali».
«Positivo, certo, è stato l’intervento del legislatore», ha proseguito la Presidente di Corte d’appello, «intervento che in alcuni casi ha risolto inutili lungaggini processuali, ma al tempo stesso numerosi sono ad esempio i reati che, pur essendo di limitato allarme sociale o di scarsa entità, richiedono un dispendio di forze per la loro definizione in sede processuale».
Il riferimento, oltre ai reati, è andato anche al fenomeno migratorio che sta interessando la Sardegna, che ha obbligato spesso i tribunali a sopperire alle mancanze della politica, con i giudici chiamati ad applicare tutele e protezioni internazionali ricavandole da convenzioni internazionali non ancora recepite in concreto dalle leggi italiane.
Doveroso, in occasione della Giornata della Memoria, il richiamo da parte della Cucca ai fenomeni sempre più diffusi di razzismo.
Un richiamo raccolto espressamente a piene mani anche dal rappresentante del Csm in Sardegna, Luca Forteleoni, e dal Direttore generale per la coesione del Ministero della Giustizia, Francesco Cottone, in riferimento ai sempre più diffusi episodi di intolleranza e violenza che, oltretutto, mettono ancora più carico al lavoro degli uffici giudiziari. Ultimo intervento della giornata, proprio su questo tema, a cura di una rappresentante locale di Amnesty International, che ha ricordato l’importanza del lavorare contro l’odio. Menzione importante è stata inoltre fatta a Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso brutalmente in Egitto due anni fa e per il quale si continua a chiedere al governo italiano di fare luce sulla vicenda.

Le scoperture di personale amministrativo continuano a costituire una nota dolente, richiamata all’unanimità sia dai magistrati che dagli avvocati: «Non si risolveranno i ritardi e le pendenze se non si interviene per prevenire lo svuotamento delle piante organiche», ha recitato un passaggio della Cucca, «diamo atto all’attuale ministro il merito di aver indetto un concorso per assistenti giudiziari che ha immesso, anche in Sardegna, nuova linfa con persone passate per una procedura concorsuale rigorosissima ma questo non basta; le scoperture restano gravi e sempre lo saranno se non si aggiornano le piante organiche, ferme al 1998 quando il lavoro per i tribunali soprattutto civili era inferiore».
L’assunzione di personale riguarda anche decine di sardi, passati con profitto attraverso il concorso bandito l’anno scorso, ora in attesa di prendere servizio restano circa 150 su 3500 idonei in totale. Una delegazione di concorsisti ha presenziato ai lavori di stamattina, leggendo un comunicato rivolto al ministero e al personale dei tribunali, giudici in primis: «Le vostre istanze sono anche le nostre, vogliamo che la vostra graduatoria sia fatta scorrere e siate assunti, cosa che voi meritate per la vostra preparazione, e che noi chiediamo disperatamente per poter lavorare», hanno dichiarato poi diversi magistrati agli idonei sardi, una volta chiusa l’inaugurazione dell’anno giudiziario sardo.

Exit mobile version