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Carnevale in Sardegna: la goliardia di Tempio e il rogo di Re Giorgio

Tempio, Lu Carrasciali Tempiesu, Re Giorgio - Fonte www.carnevaletempiese.it

Voglia di un carnevale sopra le righe? Allora unitevi a noi e salite sulla giostra del carnevale isolano. Un vortice di maschere, rappresentazioni, carri allegorici e sfilate che ci farà scoprire gli affascinanti volti della festa più folle dell’anno. Folclore, tradizione, giubilo e ilarità, ma anche suggestione e solennità, sono le sfumature che nell’Isola si mescolano insieme agli innumerevoli modi di trascorrere questa festa. Oggi, questa giostra ci porta in Gallura, e più precisamente a Tempio Pausania, per conoscere meglio quello che si afferma come il carnevale allegorico più famoso della Sardegna.

A Tempio, il carnevale – noto come “Lu Carrasciali Tempiesu” – è tra le celebrazioni più attese dell’anno, un periodo molto sentito dalla comunità locale, ma anche da quelle limitrofe, e altrettanto condiviso dai visitatori, che qui accorrono sempre più numerosi, attratti dall’atmosfera frizzante e goliardica che si respira. Qui, la festa è capace di mescolare il richiamo alle maschere tradizionali dell’antico mondo agro-pastorale, i balli in maschera del Settecento e, ancora, le più moderne sfilate dei carri allegorici, in voga dagli anni ’60 del secolo scorso. Lo spirito surreale e fantastico di questa manifestazione è incarnato dalle sfilate che numerose si snodano lungo le vie del paese, animate da mastodontici e coloratissimi carri allegorici di cartapesta che procedono lungo il percorso in un inebriante bagno di folla. Un’esplosione di folclore e divertimento coinvolgente, quindi, il cui apice si raggiunge con il famoso rogo di Re Giorgio e che ha permesso a “Lu Carrasciali Tempiesu” di divenire membro della Federazione Italiana Carnevali.

Tempio, Lu Carrasciali – Fonte www.sardegnaturismo.it

Lu Carrasciali Tempiesu, scene del carnevale – Fonte www.carnevaletempiese.it

Lu Carrasciali Tempiesu, l’euforia della festa – Fonte www.carnevaletempiese.it

La storia di questa straordinaria manifestazione ci racconta di origini molto lontane e, sebbene non sia semplice risalire al principio e oramai molte delle tradizioni che lo caratterizzavano siano andate perdute, rimane sullo sfondo il retaggio di tradizioni primitive, espresso dallo spirito di partecipazione ed emulazione, nonché dalla necessità di sacrificare un “capro espiatorio”, generalmente un fantoccio mandato al rogo, come segno di buon auspicio. Negli anni ’60 del secolo scorso, poi, la manifestazione conobbe una netta rivoluzione, con cui si trasformò da festa popolare in un vero e proprio fenomeno di costume, arricchendosi di elementi esterni e diversificandosi profondamente dagli altri carnevali dell’Isola. In quegli anni, dunque, “Lu Carrasciali Tempiesu” entrò definitivamente in una nuova era: i festeggiamenti si rinnoveranno ogni anno, con temi sempre diversi.

Lu Carrasciali Tempiesu, Gjolgju Puntogliu – Fonte www.visit-tempio.it

Tempio, il carnevale con Gjolgju Puntogliu negli anni ’50 – Fonte www.visit-tempio.it

Tempio, la rivoluzione degli anni ’60 – Fonte www.visit-tempio.it

L’antico passato, però, ha lasciato un solco profondo che si legge ancora nella figura di Giorgio, il mitico Re del carnevale tempiese, e che rimanda ad un epoca pre-romana e più precisamente a Giorgi, lo spirito della terra che fruttifica, sacrificato con l’intento di fecondarla. Originariamente noto come “Gjolgju Puntogliu”, fantoccio imbottito di paglia e infilzato in un palo, “Sua Maestà Re Giorgio” è un enorme pupazzo assiso su un trono e portato in trionfo lungo il corso mascherato, che ogni anno prende le sembianze di qualche politico. Re Giorgio è un sovrano dall’aspetto rubicondo, il suo regno è traballante e rappresenta il potere in tutte le sue forme, grandi e piccole; durante il carnevale, incontrerà una giovane e fortunata popolana, Mannena, con la quale convolerà a nozze, per quello che – si mormora – si afferma come un matrimonio riparatore: il sovrano lascerà, infatti, un erede, destinato ad essere Re Giorgio nel successivo carnevale. Nel corteo, la principessa Mannena sfilerà accanto al suo sposo.

Lu Carrasciali Tempiesu, il carro di Re Giorgio – Fonte www.carnevaletempiese.it

Lu Carrasciali Tempiesu, la fortunata Mannena – Fonte www.carnevaletempiese.it

Tempio, i carri del carnevale – Fonte www.carnevaletempiese.it

Per sei giorni Re Giorgio sarà osannato, onorato e adulato, ma, il Martedì grasso, andrà incontro ad un tragico destino. Colpevole di tutti i mali dell’anno, delle false promesse, delle malefatte e delle inadempienze dei governanti e del potere che lui stesso rappresenta e impersona, il sovrano tempiese sarà processato pubblicamente e condannato a morte: all’imbrunire, dopo la lettura del testamento, in un silenzio quasi religioso, Re Giorgio sarà dato al rogo sulla pubblica piazza. Seguirà il suo funerale, farsesco, tra pianti, strepiti, grasse abbuffate e spettacoli pirotecnici. Con il rogo del sovrano, anche a Tempio, dunque, si ripete l’antico rito del fuoco, che segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.

Lu Carrasciali Tempiesu, il processo a Re Giorgio – Fonte www.visit-tempio.it

Lu Carrasciali Tempiesu, il rogo di Re Giorgio – Fonte www.visit-tempio.it

Lu Carrasciali Tempiesu, rogo di Re Giorgio – Fonte La Nuova Sardegna

Oltre a Re Giorgio, nel carnevale tempiese si incontrano anche altri personaggi, che originariamente ricoprivano un ruolo fisso, ma che, oggi, sono meno frequenti. Si tratta di maschere caratteristiche della tradizione locale, e gallurese in generale, capaci di suscitare una notevole suggestione. Tra queste, spiccano “Lu Traicoggiu”, uno spirito, metà demone e metà animale, che si aggira indossando un cuoio di bue o di cavallo, con padelle, paioli e catene; la “Réula”, una schiera di morti erranti, spiriti inquieti e penitenti, che, secondo la tradizione, vagano per il paese dalla mezzanotte fino all’alba; “Lu Linzolu Capaltatu”, una figura femminile, interamente avvolta in un lenzuolo e, per questo, irriconoscibile e disinibita.

Tempio, “Lu Traicoggiu” – Fonte Carnevale di Tempio, Pg FB

Tempio, Réula – Fonte Carnevale di Tempio Pg FB

Lu Carrasciali Tempiesu, lu linzolu capaltatu – Fonte www.visit-tempio.it

Non solo carri allegorici e maschere, però. Sebbene numerose usanze siano andate perdute, “Lu Carrasciali Tempiesu” è caratterizzato anche da vari eventi collaterali, molti dei quali si riallacciano all’antica tradizione e alla frequenti corse dei cavalli. È il caso del “Palio della Frittella” (Palu di la Frisgiola), in cui i cavalieri, al galoppo, devono cercare di strappare la frittella dalla mano di una giovane in costume, seduta alla finestra oppure su una torretta o un’impalcatura: il premio potrebbe essere l’appassionato bacio della ragazza. Usanza simile, ancora in voga, è poi il “Bacio della Fritella” (Basgiu di la Frisgiola), in cui un giovane, dopo aver pagato una somma in denaro destinata alla beneficenza, dovrà tentare, con le mani dietro la schiena, di mangiare una frittella, il cui capo è sorretto con la bocca da una giovane ragazza: ancora una volta, se si riesce a divorare la frittella senza spezzarla, il premio sarà un bacio.

Tempio, scene del carnevale – Fonte www.carnevaletempiese.it

Lu Carrasciali Tempiesu, altro carro allegorico – Fonte www.carnevaletempiese.it

Lu Carrasciali Tempiesu, le sfilate – Fonte www.carnevaletempiese.it

Tempio, le sfilate lungo il paese – Fonte www.carnevaletempiese.it

Quest’anno lo spirito goliardico e surreale de “Lu Carrasciali Tempiesu” andrà in scena dall’8 al 13 di febbraio, se volete farvi travolgere dal carnevale allegorico più famoso dell’Isola, qui trovate il programma completo.

 

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