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La foto del giorno: l’alpinista sardo Angelo Lobina sul cucuzzolo dell’Antartide

Angelo Lobina sulla punta del Monte Vinson

Angelo Lobina sulla punta del Monte Vinson

Sono passati dieci giorni da quando Angelo Lobina, alpinista nuorese, ha completato la sua grande avventura “Sardegna7summits”, scalando l’ultima delle sette vette più alte dei sette continenti della Terra, il Monte Vinson, Antartide, 4897 metri.

Qualche ora fa, dal “buen retiro” cileno, Angelo Lobina ha pubblicato la foto che testimonia la grande impresa, quella di aver issato su tutte e sette le montagne più alte di ogni singolo continente la bandiera dei Quattro Mori.

Lobina non nasconde la sua grande soddisfazione con un lungo post su Facebook:

«14 gennaio 2014 partenza per il Sudamerica, destinazione Aconcagua.  Il 13 gennaio alle 17.20 ora Cilena, 21.20 ora Italiana si è chiuso un cerchio, un lungo, incredibile viaggio durato quattro intensissimi anni che mi ha portato a conoscere 7 angoli di mondo. Un’avventura cominciata con molta determinazione ma, data l’inesperienza, senza troppe chance. Sono ancora incredulo ma
Il progetto Sardegna7summits è completato. È stato molto eccitante sfidarsi, mettersi alla prova. Uscire dal solco delle proprie sicurezze per avventurarsi in un territorio sconosciuto e scoprire che si possono trovare nuove impensate risorse dentro sé stessi. Ci sono stati momenti veramente difficili in cui lo sconforto sembrava potesse sopraffare tutto ma anche straordinari momenti di rara perfezione. Momenti in cui senti che tutto intorno e dentro te è in equilibrio perfetto e tu sei al posto giusto nel momento giusto. Non è stata solo una bella esperienza alpinistica che ha fatto maturare le mie competenze come non avrei potuto immaginare, ma anche un percorso che mi ha fatto scoprire una straordinaria solidarietà umana, condivisione, partecipazione e sensibilità. Ho incontrato persone che mi hanno sostenuto come un fratello. Ho conosciuto chi mi ha aiutato con passione, chi mi ha guardato con diffidenza e chi è rimasto indifferente, chi mi ha stimato e chi solo invidiato, chi si è sentito parte del progetto e chi se n’è tenuto ben distante. A tutte queste persone devo dire grazie, perché ognuna di loro, in un modo o nell’altro mi ha permesso di crescere. Tra le pieghe della mia anima ha trovato spazio una nuova consapevolezza, quella di poter sognare ed anche di poter provare a realizzare con tutte le proprie forze, fra i tanti, quei sogni che più ci premono, quelli in grado di cambiare la vita. Se puoi sognarlo puoi farlo. Un saluto particolare a voi amici di Facebook per il sostegno ed il calore che avete dimostrato in questi quattro anni. Saluti dalla Patagonia, a prestissimo».

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