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Scritte sessiste in Magistero: blitz femminista di un gruppo di studentesse “armate” di bomboletta

Scritte sessiste in Magistero blitz femminista di un gruppo di studentesse armate di bomboletta (2)

Foto di Giada Cilocco

Diverse scritte volgari, offensive e sessiste, sono comparse questa mattina sui muri del Magistero, luogo che ospita le facoltà umanistiche dell’Università degli studi di Cagliari. “Uomo!Rivoltati contro le crabe montate. Basta like alle egue. Solo colpi di m**** in testa. Power man”; “Crabe egue montate a foras”; “Femminismo uguale vittimismo”. Queste le scritte volgari e misogine realizzate – probabilmente nella notte – da ignoti.

Foto di Giada Cilocco

Un gruppo di studentesse, alla vista dei gentili “epiteti” dedicati alle donne che frequentano l’Università di Cagliari ha deciso di reagire con un vero e proprio blitz. Decine di loro, armate di bombolette spray, hanno cancellato o modificato le scritte denunciandone la volgarità, ma soprattutto l’alto tasso di sessismo.

«Oggi siamo state in magistero per cancellare e modificare una serie di scritte sessiste e offensive – racconta Giada Cilocco, una delle ragazze, in un post su Facebook -. Abbiamo deciso di non nasconderci perché un certo tipo di contenuti non dovrebbero apparire in nessun luogo, tantomeno in un posto che dovrebbe essere di cultura e sapere».

Foto di Giada Cilocco

«Chiudiamo un occhio alla fermata del bus, ne chiudiamo un altro e vorremmo tapparci le orecchie in pullman – continua Giada dopo aver raccontato altri episodi di maschilismo prima di arrivare in magistero –  quando mettiamo piede all’università, luogo di studio frequentato da persone anagraficamente mature, ci accorgiamo di non avere un terzo occhio da chiudere e che proprio a furia di chiudere gli occhi abbiamo permesso che la misoginia entrasse anche all’interno delle mura che dovrebbero darci un certo tipo di formazione per un domani».

«Non possiamo accettare che queste scritte restino da nessuna parte – conclude – tanto meno in un luogo dove le persone apprendono e si devono poter sentire a casa. Noi vogliamo sentirci a casa ed essere libere di essere come vogliamo, compreso “crabe montate” ed “egue”. Queste frasi non verranno cancellate ma adattate alla nostra libertà, alla presenza di chiunque, con noi, si voglia sentire libero».

 

 

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