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Il Microcitemico e la falsa petizione online per il nuovo reparto pediatrico dei malati talassemici

L'ospedale Microcitemico

Il Microcitemico e le associazioni sarde di persone con talassemia sarebbero oggetto in queste ore di una vera e propria bufala online, sotto forma di petizione sul famoso sito change.org. La raccolta firme in questione, che ha in oggetto la richiesta di apertura di un reparto pediatrico per i talassemici presso l’ospedale Microcitemico di Cagliari, sarebbe stata promossa da una non ben specificata Sofia Hatter con la firma, nel comunicato allegato alla petizione, di una “delegazione Talassemici adulti”.

Di fronte alla petizione, però, le associazioni di persone con talassemia – le quali si potrebbe pensare siano dietro la petizione – hanno dichiarato di dissociarsi da questa e anzi, prenderne addirittura la distanze, viste anche le gravi inesattezze presenti nel comunicato allegato alla proposta. Di fronte alle numerose richieste di chiarimenti, l’Associazione Thalassa Azione Onlus, che riunisce in Sardegna le associazioni di tutela e rappresentanza delle persone con talassemia, ha pubblicato una nota con la quale precisa i motivi della presa di distanze da questa iniziativa.

«Nel documento – si legge nella nota di Ivano Argiolas, presidente di Thalassa Azione Onlus – si fa riferimento ad una situazione di difficoltà attribuibile al presunto disagio dei bambini con talassemia, quando ci pare che il disagio vero sia al contrario dei promotori dell’iniziativa che ci pare dimostrino meno pazienza e maturità dei bambini e dei loro giovani genitori». Thalassa Azione Onlus precisa ancora che la loro associazione e tutte le Associazioni e Comitati Provinciali «nella sua esperienza quasi decennale ha sempre dimostrato di volersi battere per tutti, non solo per gli adulti, non solo per i bambini, convinti come siamo che la talassemia sia una e una soltanto».

Al contrario di quanto scritto nella petizione, Thalassa Azione ci tiene a precisare che il dialogo con l’Azienda Ospedaliera Brotzu è aperto dal 2015 e che grazie a questo, le richieste dei talassemici e delle loro famiglie sono state ascoltate dall’Azienda Ospedaliera Brotzu in accordo con la Direzione Medica dell’ospedale Microcitemico. Fra un anno, infatti, inizieranno i lavori per la riqualificazione del nuovo reparto per i quali si è reso necessario il trasferimento e l’accorpamento dei pazienti in un altro reparto.
«Con tutti loro – prosegue la nota – Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale e Direzione Generale e Sanitaria dell’Azienda abbiamo lavorato su una visione e su un sogno che era quello di trasformare finalmente i vecchi piani Day Hospital di talassemia (i primi due piani peraltro non a norma e a dir poco obsoleti, mentre il piano terzo sensibilmente migliore ma con un quinto dei cinquecento pazienti totali assistiti a Cagliari) in un reparto degno del nome del suo Fondatore Professor Antonio Cao al quale abbiamo chiesto ed ottenuto fosse intitolato l’Ospedale a soli tre anni dalla sua scomparsa».

Insomma, a differenza di quanto si legge nella petizione in questione, in Sardegna l’assistenza dei malati talassemici non vive una situazione di emergenza, anzi come ricorda Ivano Argiolas: «L’Ospedale Cao è conosciuto nel mondo per la sua storia, per quanto hanno fatto tutti i medici, ricercatori, infermiere, tecnici di laboratorio, OSS, e da più parti nella comunità scientifica internazionale e nelle più grandi Associazioni e Fondazioni sono ora soddisfatti nel vedere che stiamo aderendo a tutti i protocolli e le linee guida (comprese le famose 72 ore fra prelievo e trasfusione) e che si sta lavorando per avere, finalmente, un reparto totalmente nuovo nel quale saremo assistiti tutti quanti, da zero anni in poi».

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