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La storia di Emanuela Loi su Canale 5 il 4 febbraio alle 21,10. L’agente di Sestu sarà interpretata da Greta Scarano. Nel cast anche Riccardo Scamarcio

A sinistra Emanuela Loi, a destra Greta Scarano nei panni della giovane poliziotta di Sestu

A sinistra Emanuela Loi, a destra Greta Scarano nei panni della giovane poliziotta di Sestu

La storia di Emanuela Loi su Canale 5 il 4 febbraio alle 21,10. Nel cast Greta Scarano e Riccardo Scamarcio.

L’agente di polizia di Sestu vittima dell’attentato mafioso che nel 1992 uccise il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, nella mini-serie di quattro puntate “Liberi sognatori” in onda su Canale 5.

Si tratta di una serie di film che raccontano le storie dell’imprenditore Libero Grassi, del giornalista Mario Francese, dell’assessore Renata Forte e dell’agente di polizia Emanuela Loi, quattro eroi che hanno pagato con la morte il loro senso di giustizia. A vestire i loro panni Giorgio Tirabassi, Giulia Michelini, Marco Bocci e Greta Scarano.

Quello sulla vita di Emanuela Loi, che chiuderà la rassegna, è intitolato “La scelta” ed è tratto dalla storia vera di Emanuela Loi, prima donna poliziotto caduta in servizio, il 19 luglio del 1992 a Palermo nella strage di via D’Amelio. Un attentato che costò la vita a Paolo Borsellino e ai quattro agenti della scorta della quale l’agente di polizia di Sestu, che aveva appena 24 anni, faceva parte. 

Nata a Sestu, dopo aver conseguito il diploma magistrale è entrata nel corpo della Polizia di Stato . Due anni dopo, nel ’91, è stata trasferita a Palermo, dove si stabilì nel complesso delle Tre Torri destinato ai poliziotti fuori sede.
Suoi primi compiti a Palermo furono il piantonamento a casa dell’onorevole Mattarella, la scorta della senatrice Pina Masaino e il piantonamento del boss Francesco Madonia.

Nel 1992 iniziò l’incarico, di cui lei in realtà ammise di avere molta paura, che le costò, infatti, la vita. Fu infatti affidata come scorta al magistrato Paolo Borsellino.

Il 19 luglio 1992 era con il magistrato quando fu eseguita la strage di Via d’Amelio a Palermo. Insieme a lei persero la vita i colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli, oltre ovviamente a Paolo Borsellino.

Da quel momento la sua figura, grazie anche a sua sorella Claudia che con l’associazione Libera contro le mafie, ha fatto il giro delle scuole per mantenere vivo il suo ricordo, è diventata un simbolo di coraggio e di lotta alla criminalità organizzata.
A lei sono state infatti intitolate alcune scuole  e piazze a Genova, Sestu, Nettuno, Roma, Palermo e altre città di Italia. Post Mortem le fu assegnata una medaglia al valore civile.

La fiction di Mediaset racconta del suo primo incarico, proprio a Palermo, e si sofferma in particolare della sua amicizia con il collega Antonio Montinaro (interpretato da Riccardo Scamarcio), che era il capo della scorta di Giovanni Falcone. I due condivisero così la stessa sorte nel giro di poche settimane: Antonio Montinaro infatti morì nell’attentato di Capaci, alla periferia di Palermo, il 23 maggio del 1992 nella terribile strage sull’autostrada che costò la vita Giovanni Falcone, alla moglie e a tutta la scorta. 

 

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