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Un VAR inutile in mano ad arbitri presuntuosi. Giulini: “Così si falsa un campionato”

Una sconfitta conta nulla, se la classifica non si muove. Conta nulla se Crotone, Spal, Sassuolo e Verona perdono, se rimonta solo un Benevento ancora troppo lontano dalla quota salvezza. Ma può assumere un peso cospicuo quando macchiato da un errore arbitrale, o meglio da due “non scelte” di Gianpaolo Calvarese che, come ogni tanto accade, ripesca dal mazzo l’interpretazione delle regole e non la loro perfetta esecutività.

Parlare di una Juventus che ruba è decisamente improprio. I bianconeri hanno fatto la loro partita, hanno rischiato e sofferto, sorpresi da un Cagliari mai così arrembante con una grande. Hanno colto due pali, macinato gioco e rincorso Barella e compagni in una battaglia che sembrava volersi chiudere sulla parità. Anche perché dietro avevano dovuto ringraziare la solidità di Szczesny, il portiere che a poco a poco si sta prendendo lo spazio di Buffon e sta convincendo Allegri che, forse forse, uno come Donnarumma è decisamente fuori luogo tra i pali della Vecchia Signora. Le parate su Pavoletti e Farìas valgono la salvezza di una partita che si era messa male e che si sarebbe potuta sbloccare solo con gli episodi. Ed infatti così è avvenuto.

Diego Lopez, così come è insito nella sua natura, ha evitato di parlare dell’arbitro. Tommaso Giulini, ai microfoni di Sky, ci è andato giù duro: « Così si falsa un campionato ». No, non sta esagerando: già a Roma una decisione assurda aveva garantito la vittoria giallorossa al 93′, a Crotone i padroni di casa si sono visti negare un rigore col Napoli. Non esagera nel dire che una squadra piccola si gioca il campionato da questi episodi, che il VAR così come non è utilizzato risulta abbastanza inutile. Che gli addetti in cabina di regia devono segnalare all’arbitro un rigore o comunque costringerlo a rivedere l’azione per maggiore sicurezza. Ma davanti alla fermezza di un loro collega non possono far nulla.

Ad inizio stagione il ricorso al VAR era sistematico. L’arbitro aveva capito di essere un uomo con dei difetti che solo la moviola poteva risolvere. Si è fatto proteggere così tanto che alla lunga ha visto quella protezione come una azione di soffocamento delle proprie qualità: a quel punto ha deciso di farne a meno, o in alcuni casi di interpretare le azioni che aveva già visto sul campo. Emblematiche le due “non scelte” di Calvarese di ieri notte: un fallo di Benatia su Pavoletti non consente né la punizione a favore del Cagliari né la decisione di fermare il gioco e capire le condizioni dell’attaccante rossoblù. Ha deciso di interpretare la regola che impone di sincerarsi delle condizioni dei giocatori a terra entro un minuto e mezzo dal fatto compiuto semplicemente lasciando correre. La Juventus ha ragione ad appellarsi a quella non decisione quando va a segnare con Bernardeschi poiché deve essere il direttore di gara a decidere la sospensione, e non i giocatori in campo.
Dall’altro canto il tocco di braccio dello stesso Bernardeschi è stato interpretato come involontario. E questa è un’altra regola che andrebbe rivista, dato che sta facendo sorgere numerose polemiche. Prima il tocco di Mertens a Crotone, quindi il braccio largo di Bernardeschi a Cagliari: la non volontarietà ha salvato il direttore di gara da una decisione importante. In entrambi i casi sarebbe dovuto scattare il rigore con relativa espulsione. Calvarese ha urlato a tutti che non si sarebbe fatto proteggere dal VAR poiché aveva visto Lui. Non si pone il dubbio, si sente un uomo con delle qualità visive e ritiene di applicare il regolamento, perciò quello non è rigore e non esiste appellarsi alla moviola. Sa che basterebbe poco, ma sa anche che nel caso in cui rivedesse l’azione non potrebbe far altro che confermare la decisione anche davanti alle immagini, perché ha delle qualità e quelle qualità vanno rimarcate con presunzione e coerenza.

Il Cagliari esce così dal campo colmo di rabbia e senza punti, ma la sosta rallenterà ogni processo e darà la carica giusta per ripartire. Al rientro non ci saranno più alcuni effettivi (Farìas, Van Der Wiel, Capuano, Melchiorri, Miangue) e molto probabilmente ce ne saranno altri (Caldirola, Han, Letizia, Maxi Olivera), utili a proseguire la rincorsa alla salvezza. La ripartenza sarà col Milan di Gattuso: si spera che le polemiche di ieri portino un po’ di buon senso in più verso gli arbitri impegnati nella prossima giornata.

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