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Sanità, Raimondo Perra: “2017 anno importante, con la storica riforma tanti benefici”

«È stato un anno molto importante, direi, in un certo senso, di svolta». Non nasconde la sua soddisfazione Raimondo Perra nel fotografare il 2017 della sanità sarda. La sua contentezza è legata principalmente all’approvazione in Consiglio Regionale della riforma a cui lui stesso ha lavorato per due anni, una riforma che riorganizzerà la rete ospedaliera dell’Isola e che l’onorevole socialista, presidente della Commissione Sanità, non ha paura di definire «storica». «D’altronde  – aggiunge  – la si attendeva da vent’anni».

Quali saranno, presidente, i benefici di questa riforma tanto attesa?

«Molteplici: penso soprattutto alla sicurezza delle cure e al vantaggio di avere una sanità più equa e meno frammentata».

E tutto questo come verrà assicurato?

«L’offerta sanitaria verrà diversificata in base alle esigenze dei vari territori, garantendo benefici a tutti i pazienti sardi. Inoltre, gli ospedali e, al loro interno, i vari reparti, faranno parte di un sistema, di una rete che garantirà un maggiore collegamento».

Ci spieghi meglio…

«Parlando di sicurezza ed equità, mi riferivo, ad esempio, al fatto che la riforma individua cinque ospedali cosiddetti di zona disagiata, quelli di Isili, Bosa, Sorgono, Muravera e La Maddalena, dotati di pronto soccorso, chirurgia programmata, radiologia, laboratorio e medicina generale. Per quanto riguarda la minore frammentarietà, invece, intendevo evidenziare soprattutto che il nostro sistema sanitario sarà imperniato su due hub, gli ospedali “Brotzu” e di Sassari, intorno ai quali ruoteranno, cooperando con maggiore intensità,  sette presidi ospedalieri pubblici e undici ospedali privati».

Della tanto chiacchierata deroga al Decreto ministeriale 70 del 2015, invece, che ci dice?

«Abbiamo derogato pensando proprio alle peculiarità del contesto sanitario sardo. La Sardegna è, con 11mila ricoveri inappropriati, ultima, tra le regioni italiane, nella classifica sull’uso virtuoso degli ospedali. Con la nostra riforma cercheremo di correggere questo trend, diminuendo, ad esempio, i posti letto per i ricoveri per acuti, che da 4758 diventeranno 4101, e aumentando quelli per i ricoveri per post-acuzie, che da 147 saranno 452».

Negli ospedali dell’Isola, però, restano ancora tanti altri problemi da risolvere.

 «Ovviamente. Penso soprattutto alla lunghezza delle liste d’attesa, un problema sul quale, attraverso la pianificazione, cercheremo di intervenire efficacemente».

Pianificare vuol dire anche spendere: quali sono i criteri che guideranno gli investimenti?

«Guardi, questo è un punto molto importante. Oltre il 50 percento del bilancio regionale è dedicato alla sanità: da presidente della Commissione le posso assicurare che taglieremo le spese superflue ma non risparmieremo sull’assistenza».

 

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