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Sulcis, fine di un’odissea per due fratellini: a Natale potranno tornare dai loro genitori

Due bambini ritornano a casa

Ieri, al termine di una concitata discussione con gli operatori di una Comunità del Sulcis in cui sono ospitati, la mamma e l’avvocato hanno riportato a casa due bambini. Il bambino più grande, figlio di un precedente papà ora defunto, starà con la zia e la mamma, mentre la più piccola starà con il padre. I due fratelli potranno continuare a frequentarsi.

Stando a quanto riporta il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, il ritorno entro le feste natalizie rischiava addirittura di saltare: la Comunità si sarebbe rifiutata di consegnare i bambini e sarebbe stato necessario l’intervento dei Carabinieri per far eseguire il Decreto.

Ora finalmente questi bimbi potranno passare il Natale in famiglia. La notizia di questi bambini aveva suscitato polemiche sulla stampa locale perché erano stati tolti alla mamma rea, a dire degli operatori della Comunità, di essere troppo permissiva e indulgente. Secondo la testimonianza di uno dei bambini, l’educazione impartita da questi operatori invece sarebbe stata molto più rigida: il ragazzo avrebbe riferito maltrattamenti subiti in Comunità con tanto di lividi e lesioni documentate. Eppure, nonostante la denuncia della mamma alle forze dell’ordine e l’interessamento diretto e formale del Consolato del Brasile in Italia è stato il Tribunale di Cagliari a stabilire di riportarli a casa.

«Siamo molto lieti che il Tribunale abbia accolto le richieste dei genitori, ricollocando questi bambini nella loro famiglia». Esulta Paolo Roat Responsabile Nazionale Tutela Minori del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus. «Come abbiamo sostenuto fin dall’inizio, questo allontanamento “non s’aveva da fare”. Le accuse rivolte alla madre erano mere valutazioni arbitrarie: allontanare un bambino in base a valutazioni psicologiche, prive di qualsiasi riscontro oggettivo (analisi di laboratorio, radiografie o altro) è una grave violazione dei diritti dei bambini. Finalmente il tribunale ha posto fine a questa ingiustizia. Ringraziamo l’avvocato Manuela Saddi che si è battuta come un leone per questi due bambini. Un sentito ringraziamento va anche al Console dott. Alfonso Carbonar e a tutto il Consolato Generale del Brasile a Roma per l’aiuto vero ed efficace dato a questa mamma brasiliana e ai suoi bambini.»

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