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I burattini di Ernesto Rossi in un prestigioso progetto nato in Sardegna: gli ideali dell’Europa unita in scena alla scuola “I Pini”

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di Carla Cossu

Far rivivere i burattini di Ernesto Rossi e la sua storia di intellettuale e politico coraggioso, in un progetto nato in Sardegna ma dal respiro decisamente europeo, tanto da essersi valso il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. È questa la sfida intrapresa da Mauro e Giulia Sarzi, burattinai con una lunga tradizionale familiare alle spalle, in collaborazione con gli studenti del Corso di Studi in Scienze dell’Educazione e della Formazione, sotto la guida di Gian Pietro Storari, docente di Filosofia e Teoria dei Linguaggi. Un’esperienza questa, che è già stata tradotta in due spettacoli teatrali e diventerà presto un libro, edito da Palabanda. Oggi, 19 dicembre, presso la Scuola “I Pini” di Cagliari, è stato presentato uno degli spettacoli, di fronte a un pubblico di piccoli allievi e insegnanti.

La scelta di raccontare ai più piccoli la vita di Ernesto Rossi, attraverso il linguaggio dei burattini, non è casuale. Politico e giornalista, Rossi pagò cara la propria opposizione al fascismo: gli valse nove anni di carcere e quattro di confino nell’isola di Ventotene. Fu proprio qui che, insieme ad Altiero Spinelli, Ursula Hirschmann e Eugenio Colorni, tra il ’41 e il ’44, scrisse il Manifesto di Ventotene, un documento che riuniva i loro sogni di un’Europa unita e democratica. Ma oltre che un lungimirante intellettuale Rossi fu, fin da piccolo, un grande appassionato di burattini, tanto che costruì anche una dozzina di esemplari e un teatrino; inoltre, nelle sue lettere dall’esilio amava associare alla sua firma il disegno di un piccolo burattino. 

Mauro Sarzi che da anni lavora nel mondo del teatro, portando avanti la professione di burattinaio che la sua famiglia tramanda da cinque generazioni, ha ricevuto in prestito dalla fondazione Salvemini il teatro e i burattini originali costruiti da Rossi. Da qui è nata l’idea: perché non riprendere a farli parlare, rendendoli portavoce degli stessi ideali democratici che segnarono la vita del loro costruttore? Da quel momento il calendario degli eventi si è arricchito: è nato uno spettacolo, recentemente messo in scena a Ventotene e a Cagliari che, con le melodie appositamente composte dal jazzista Paolo Fresu, racconta il periodo dell’esilio di Rossi attraverso le lettere scritte alla madre. E poi ancora lo spettacolo messo in scena oggi, 19 dicembre, presso la Scuola Primaria “I Pini” che, in collaborazione con la Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione, mira a portare il messaggio di Rossi nelle scuole, reso accessibile anche a un pubblico di piccolissimi.

L’intero cast di burattini protagonisti della rappresentazione è stato costruito dalle studentesse, future educatrici e pedagogiste dell’Università di Cagliari, che hanno anche scritto i testi e dato voce ai personaggi. Al centro della vicenda è il coraggioso burattino Fagiolino, alter ego di Ernesto Rossi, che finisce in prigione per essersi opposto ad un re dispotico e ingiusto. Grazie all’aiuto di qualche amico speciale, Fagiolino riuscirà però a riconquistare la libertà, far riflettere il re sui suoi errori e dare un nuovo corso alla storia. Entusiaste del risultato le studentesse, ma soprattutto la platea di alunni della scuola, che hanno assistito allo spettacolo con attenzione e partecipazione.  

«Un progetto del genere merita certamente un seguito» afferma Alberta Zancudi, direttore editoriale di Palabanda. «È per questo che la nostra casa editrice ha appoggiato l’idea di trasformare quest’esperienza in un libro che uscirà a breve. Si tratterà, allo stesso tempo, di un racconto per bambini e di un manuale per educatori; una parte sarà costituita da una storia, per raccontare ai più piccoli in termini semplici e accessibili i valori di uguaglianza e solidarietà contenuti nel Manifesto di Ventotene; un’altra parte invece, più tecnica, sarà dedicata a educatori e insegnanti, per accompagnarli nella costruzione dei burattini e nel compito di trasmettere ai bambini le idee di Ernesto Rossi».

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