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Cristiano Godano, cantante dei Marlene Kuntz, si racconta in un incontro alla Ex Manifattura

Da “Lieve” a “Catastrofe“, dall’Italia degli anni ’90 a Youtube. Una chiacchierata con i giornalisti e il pubblico, in mezzo alcune fra le canzoni che hanno segnato la scena rock italiana degli ultimi 25 anni.

Durante e alla fine sono state più di 150 le persone che hanno applaudito Cristiano Godano, fondatore e leader dei Marlene Kuntz, musicista, scrittore e sceneggiatore, ospitato ieri nei locali della ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, per un evento organizzato da Madeislansound e Bar Florio.

Godano, cuneese classe 1966, è da 30 anni una delle personalità di spicco della musica italiana. Nel 1989 nascono i Marlene Kuntz, le cui basi erano state fondate già due anni prima da Luca Bergia e Riccardo Tesio. Nel 1994 il primo disco, Catartica, diventa subito una pietra miliare. In Italia sono gli anni dell’arrivo del grunge dagli Stati Uniti, Kurt Cobain è appena morto e i Marlene Kuntz si riallacciano all’ondata di novità che sembra in grado di far cambiare la scena italiana. Poi, però, qualcosa si è spento.

Di questo Godano ha parlato ieri, intervistato dai giornalisti Nicola Muscas e Valentino Murru. Come è cambiata la musica in Italia, il mestiere di artista, l’arrivo di Internet e di piattaforme come Youtube.

«Internet è una cosa straordinaria, sia chiaro» ha dichiarato Godano «ma per gli artisti si è rivelato un dramma. Ora ci sono i video su Youtube che fanno le visualizzazioni e i like. Cosa sono i like, che utilità concreta hanno? Prima i dischi si vendevano, pure gli eventi di nicchia arrivavano a fare migliaia di paganti» queste le parole del musicista, davanti a 150-200 persone.

L’artista, tra una domanda e l’altra, ha riprodotto in acustica (chitarra e voce senza accompagnamenti) alcuni brani, dai più datati ai più recenti. Entusiasta alla fine il pubblico, composto da persone di varie età.

 

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