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L’Orto di Eleonora: l’Azienda Agricola Campidanese che tende una mano all’Africa

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Una storia di qualità e solidarietà. Dalla culla dei terreni del Campidano, la più grande organizzazione di produttori agricoli della Sardegna esporta da diversi anni le proprie conoscenze verso l’Africa. Forti dell’esperienza accumulata negli anni dagli agricoltori dell’Isola, che dal 2009 hanno deciso di lavorare insieme per dar vita alla O.P. Azienda Campidanese, l’organizzazione di produttori sarda ha acquistato qualche anno fa alcuni terreni in Burundi: «Fino al nostro arrivo, in quella zona dell’Africa coltivavano soltanto manioca – ricorda il direttore commerciale Salvatore Lotta – grazie alla collaborazioni di agronomi preparati e al fondamentale appoggio di Padre Luigino, missionario in Burundi, abbiamo trasmesso nuove conoscenze agli abitanti del luogo. Ora in quei campi si coltivano anche patate, cipolle, melanzane».

L’Orto di Eleonora aggiunge così un importante tassello alla già nobile missione di portare nelle tavole di tutta la Sardegna i suoi prodotti genuini e a bassissimo impatto ambientale. Nato nel 2009 (e riconosciuto l’anno successivo come O.P.), il marchio “Orto di Eleonora” è una presenza familiare nella spesa dei sardi. Di gran lunga la più grande azienda agricola dell’Isola, con un fatturato nel 2017 che sfiorerà i 25 milioni di euro, 1500 ettari di terreni coltivati e una produzione di oltre 35 mila tonnellate, il progetto prende vita a Terralba, quando un gruppo di sei agricoltori del Campidano capisce che per stare sul mercato, è necessario unire le proprie forze.

Da allora la crescita è stata continua, guidata da alcuni cardini fondamentali. Fra tutti, la promozione e la tutela del prodotto locale, rigorosamente di qualità e a prezzi accessibili. A giudicare dai risultati del mercato, l’obiettivo di tutelare la tradizione agricola della Sardegna, valorizzando le varietà tipiche del territorio e garantendo una vasta scelta capace di incontrare le esigenze dei consumatori, si direbbe raggiunto.

Le coltivazioni dell’Orto di Eleonora sono presenti soprattutto, ma non soltanto, nel Medio e Alto Campidano. L’elenco, parziale, comprende le eccellenze dei territori dell’Isola: le carote del Terralbese, le angurie e i meloni dalla zona di San Nicolò d’Arcidano, i carciofi della zona di Samassi, Giba, Masainas, Santa Maria Coghinas, Cabras, le fragole di Terralba e San Nicolò d’Arcidano, le patate delle terre di Assemini, Terralba, Santa Maria Coghinas e Ittiri, i pomodori delle serre di Terralba, Pula, Decimomannu, Assemini, gli asparagi di Serrenti, le verdure dalle fertili campagne di Terralba, Uras e San Nicolò d’Arcidano.

L’aspetto legato alla solidarietà, già accennato, non si è limitato negli anni ad esportare le proprie conoscenze in Africa, dove i ragazzi del posto posseggono ora le conoscenze per essere autosufficienti, ma ha riguardato anche altri aspetti, di pari levatura morale: «Abbiamo messo il nostro impegno al servizio di diversi progetti a sfondo sociale – racconta Lotta – In collaborazione con la sezione di Oristano della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) abbiamo raccolto fondi per promuovere la prevenzione del melanoma cutaneo (progetto “Salviamoci la pelle”) e la sana alimentazione tra i giovanissimi (A Scuola per mangiar Sano). Essere una grande realtà è poco se la crescita non viene sorretta dal lato umano. Credo sia giusto rendere note il più possibile queste iniziative, in modo che altri facciano lo stesso e che i riflettori rimangano accesi su chi ha bisogno di aiuto, per non correre il rischio di voltarsi dall’altra parte».

Una costante ricerca ai valori fondanti del progetto dell’Orto di Eleonora, dunque: «Viviamo nel territorio che fu governato da Eleonora d’Arborea, e cerchiamo di muoverci anche nella direzione che Eleonora ha indicato con il suo esempio. Da noi le donne hanno sempre avuto ruoli di primo piano, e il management della nostra organizzazione è composto in gran parte da donne validissime e da ammirare per la loro professionalità e capacità».

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