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Accadde oggi: 92 anni fa nasceva il “Filosofo” Manlio Scopigno, allenatore del Cagliari dello Scudetto

Manlio Scopigno con Gigi Riva.

Il 20 novembre 1925, a Paularo, in provincia di Udine, nasceva Manlio Scopigno, indimenticato allenatore del Cagliari dello Scudetto. Soprannominato “il Filosofo” poiché studiava Filosofia all’università durante la sua carriera da giocatore, era un uomo schivo pacato e anticonformista: la sua ironia, talvolta, era alquanto pungente.

Manlio Scopigno e Gigi Riva

Crebbe a Rieti, dove si trasferì da piccolo con la famiglia e rimase molto attaccato alla città laziale. In qualità di calciatore (terzino sinistro), giocò al Rieti, alla Salernitana, al Napoli e al Catanzaro. Da allenatore, esordì nel 1953 nella squadra della sua città adottiva e, nel 1966, approdò a Cagliari; quell’anno i rossoblù si posizionarono al sesto posto in classifica. Successivamente, nell’estate 1967 volò negli Stati Uniti con tutta la squadra per partecipare al campionato Usa organizzato dalla United Soccer Association, in rappresentanza del Chicago Mustangs.

Dopo un anno “sabbatico”, torna al Cagliari nel 1968. Il suo ritorno fu caratterizzato già da un episodio simpatico, come ricordò Pierluigi Cera: « Scopigno era arrivato da poco. Alla vigilia di una gara di Coppa Italia, in barba alle regole,eravamo riuniti in una camera per giocare a poker. Fumavamo tutti , c’era anche qualche bottiglia che non ci doveva essere. Ad un tratto si apre la porta: è Scopigno. Oddio, penso, ora ci ammazza, se ci va bene ci fa mettere una multa! Entrò, si sedette vicino a noi e disse, tirando fuori un pacchetto di sigarette: “Do fastidio se fumo?” In mezz’ora eravamo tutti a letto ed il giorno dopo vincemmo 3-0».

Sicuramente il “Filosofo” non vinse tanto durante la sua carriera sportiva, ma quello storico Scudetto bastò per essere amato dai sardi. Si dice che, a due minuti dalla fine della partita contro la Juventus, decisiva per la conquista del titolo di Campioni d’Italia, Cera avrebbe domandato al Mister quanto mancasse. «A che cosa?», rispose con il suo fare pacato, mentre fumava la sua immancabile sigaretta. La sera della vittoria dello Scudetto, partecipando alla Domenica Sportiva assieme a tutta la squadra, alla domanda «Chi è Manlio Scopigno», rispose: «Uno che in questo momento ha sonno».

Scopigno alla Domenica Sportiva

Il Filosofo lasciò la panchina del Cagliari nel 1972, per poi approdare alla Roma (qui rimase solo una stagione; concluse la sua carriera da allenatore a Vicenza, nel 1976). Lo stadio di Rieti porta il suo nome, così come la tribuna stampa del dismesso stadio Sant’Elia. Nella città laziale si assegna in suo onore il “Premio Manlio Scopigno” al miglior allenatore di serie A e di serie B. A lui è stata anche intitolata, nel 2015, la piazza che divide le due corsie di marcia all’inizio di via Cagna. Scopigno morì a Rieti il 25 settembre 1993, all’età di 68 anni. La sua figura vive nel cuore di tutti i tifosi rossoblù, coloro che hanno vissuto quello storico campionato e le generazioni successive.

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