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“Battezzata” Masaccio ITA 1132, la barca a vela del progetto di inclusione di migranti e giovani sardi svantaggiati

Un'immagine del progetto. (foto: Nautica Report)

Hanno affrontato le insidie del mare in barche di fortuna pur di fuggire da guerre, fame e persecuzioni. Ora, nel mare possono intravedere uno spiraglio per un futuro migliore. Si tratta dei migranti minori non accompagnati che, insieme a un gruppo di giovani sardi con problematiche penali, hanno partecipato al progetto “The Sea for Social Inclusion” di New Sardinia Sail, l’associazione della vela per dilettanti e di promozione sociale presieduta da Simone Camba e composta da alcuni agenti di Polizia impegnati da quattro anni nel fornire preparazione professionale ai giovani socialmente svantaggiati.

Proprio ieri pomeriggio, presso la Lega Navale Italiana, sezione di Cagliari,  si è tenuto il “battesimo” della Masaccio ITA 1132, la barca che ha fatto da scuola a questi intraprendenti ragazzi. Qui, sia i migranti che i giovani sardi svantaggiati, hanno appreso le competenze necessarie per poter diventare marinai e skipper e hanno preso il brevetto da sub. Per raggiungere questo traguardo, i ragazzi hanno studiato a lungo e hanno persino incontrato alcuni navigatori internazionali esperti. Inoltre, hanno già messo a frutto le loro conoscenze tramite escursioni organizzate con la associazioni che hanno richiesto i loro servizi. Una prima, importante, occasione di lavoro e di integrazione nel tessuto sociale.

Alcuni giovani del progetto (foto: Nautica Report)

È stato anche proiettato il documentario “The Sea for Social Inclusion”, che spiega le fasi del progetto finanziato dall’assessorato regionale alle Politiche sociali con il patrocinio della Polizia di Stato e il supporto del dipartimento di Giustizia minorile per la Sardegna. Madrina della cerimonia di ieri, la giornalista Flavia Corda.

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