Site icon cagliari.vistanet.it

Rivoluzione nella sanità sarda: il Consiglio regionale approva la riforma. Ecco cosa cambia

ospedale, Sanità, spesa sanitaria, Luigi Arru

Il Consiglio regionale della Sardegna, dopo un mese di discussione, ha approvato con 30 voti favorevoli e 20 contrari la riforma della rete ospedaliera.

Complessivamente la riforma prevede una redistribuzione dei posti letto ospedalieri andando a colmare le carenze storiche di alcuni territori, come per esempio Medio campidano e Gallura. Si passa da 4.905 a 4643 posti letto nelle strutture pubbliche e da 1.040 a 1.147 nelle strutture private, per un totale di  5.790 posti. I maggiori tagli di posti letto riguarderanno Cagliari (165 in meno) e Sassari (109 in meno). 

Tutta la maggioranza ha votato a favore per una riforma definita dall’assessore alla sanità Luigi Arru di «portata storica», fatta eccezione per Anna Maria Busia di Campo progressista che ha votato contro e Francesco Agus, sempre di Campo Progressista che si è astenuto. «Andiamo avanti con sobrietà per cercare di cambiare, questo è un successo del Parlamento sardo», ha detto Arru ringraziando tutti.

L’opposizione ha commentato in maniera molto critica il provvedimento. «Una riforma è tale quando migliora le condizioni di vita dei cittadini, e non è questo il caso, perché ci troviamo di fronte a un’operazione al ribasso», ha detto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis. Per Gian Luigi Rubiu, Udc, si tratta di «una riforma costituita solo nell’interesse del campanile, per la sanità sarda» e che «sarà un disastro perché il paziente non è stato certo messo al primo posto». 

«È una riforma storica e socialista perché mette gli interessi dei sardi prima di tutto», ha detto il relatore Raimondo Perra (Psi). Come lui molto entusiasta l’altro relatore, Gigi Ruggeri del Pd: «Abbiamo dato risposte ai territori ma senza cedere a localismi».

Exit mobile version