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Bando alle ciance. Arriva Includis: 6 milioni di euro per l’inclusione dei disabili nel mondo del lavoro

Si chiama “Includis” e ha l’obiettivo di promuovere, in tutto il territorio regionale, la realizzazione di un sistema diffuso e articolato di servizi per accompagnare nel mondo del lavoro quelle persone che, spesso, restano escluse, favorendo così il recupero delle capacità di socializzazione e il reinserimento sociale partecipato. È il bando promosso dalla Regione Sardegna per la realizzazione di progetti di inclusione socio-lavorativa da destinare a persone con disabilità. Un progetto ambizioso che punta a implementare gli sforzi per favorire l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, un intervento che, in questo caso, non genera competizione, ma favorisce la collaborazione tra gli attori che saranno coinvolti. Le risorse a disposizione sono importanti tanto quanto l’ambizioso obiettivo che si intende raggiungere: sul piatto, infatti, ci sono ben sei milioni di euro.

 

Il bando “Includis” – pubblicato dall’assessorato delle Politiche Sociali della Regione Sardegna – si avvale delle risorse stanziate dal Fondo Sociale Europeo (PO Sardegna FSE 2014-2020 OT 09 – Obiettivo Specifico 9.2 Azione 9.2.1) e intende realizzare progetti di inclusione socio-lavorativa da destinare a persone con disabilità mentale o con disturbo dello spettro autistico, coinvolgendo direttamente gli Enti gestori dei 25 Ambiti territoriali PLUS della Regione Sardegna, tra i quali saranno ripartite le suddette risorse, concesse in forma di sovvenzione.

Nello specifico la dotazione disponibile sarà ripartita proporzionalmente tra dieci aree territoriali (Sassari, Olbia, Tempio, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Medio Campidano, Carbonia, Iglesias, Cagliari) secondo il criterio della popolazione residente di età compresa tra i 16 e i 64 anni e quello del numero di iscritti al collocamento speciale (legge 68/99).

Ma come funziona il bando in questione? Chi sono i destinatari e quali progetti potranno essere realizzati? E, ancora, quali sono i soggetti e gli attori coinvolti? Procediamo per gradi.
Con il bando “Includis”, non solo vengono destinate risorse pubbliche a soggetti svantaggiati, ma quest’ultimi saranno inseriti in un processo formativo di qualità, al fine di sfruttare competenze e professionalità, e di orientarli e inserirli nel mondo del lavoro. Destinatarie, quindi, del bando saranno circa 300 persone non occupate, di età compresa tra i 16 e i 64 anni, che ricadono in una delle seguenti condizioni: disabilità riconosciuta ai sensi dell’art. 3 della legge 104/92 ss. mm. ii.; disturbo mentale o dello spettro autistico in carico ai Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze – Centri di Salute Mentale o UONPIA; disabilità mentale o psichica in carico ai servizi socio sanitari.

 

In relazione, invece, ai progetti di inclusione socio-lavorativa, le risorse messe a disposizione puntano a sostenere interventi di presa in carico multi – professionale e progetti personalizzati, quali tirocini di orientamento, formazione, inserimento o reinserimento di adulti e minori, purché quest’ultimi abbiano assolto l’obbligo formativo. Otterranno, quindi, il finanziamento quei progetti di avviamento, inserimento e accompagnamento al lavoro di durata non inferiore ai 6 mesi e per un massimo di 12 mesi, in conformità alla normativa di riferimento. I progetti, inoltre, dovranno assicurare il raccordo tra istituzioni, enti, organismi e imprese multi – settoriali, al fine di favorire la sostenibilità e l’efficacia del progetto in questione.

I soggetti beneficiari del bando – cui spetta il compito di presentare le proposte progettuali di inclusione socio-lavorativa e ai quali saranno destinate le risorse finanziarie – sono, invece, le Associazioni temporanee di scopo (ATS) costituite o costituende tra gli Enti gestori degli Ambiti PLUS regionali e gli enti pubblici e/ o le organizzazioni del terzo settore, quali cooperative sociali, organizzazioni ed associazioni del privato sociale e del volontariato, come definite dalla legge 6 giugno 2016, n. 106. Si dovrà creare, quindi, un partenariato, di cui sarà capofila e responsabile l’Ente gestore dell’Ambito PLUS, il quale assumerà la regia delle attività, in qualità di referente unico per la Regione Sardegna, sia in termini di coordinamento generale del futuro progetto sia in termini di rendicontazione. Le organizzazioni del terzo settore che aspirano a divenire parte del partenariato dovranno possedere specifici requisiti, indicati dall’art. 7 del bando “Includis”, tra cui: aver realizzato, nel precedente triennio, progetti di inserimento socio-lavorativo e di inclusione sociale in favore di soggetti svantaggiati e avere una sede operativa ricadente nel territorio di competenza dell’ambito PLUS, per cui si presenta la candidatura.

Il bando, inoltre, prevede anche il coinvolgimento di soggetti ospitanti, nella cui sede andrà a realizzarsi il futuro progetto di inclusione sociale. Quest’ultimi potranno essere datori di lavoro pubblici o privati e cooperative sociali di tipo A e B, formalmente iscritte all’Albo regionale delle cooperative sociali e dei loro consorzi, o inserite nel Registro regionale delle associazioni di promozione sociale. I soggetti ospitanti, inoltre, dovranno possedere specifici e fondamentali requisiti, previsti dalle “Linee guida in materia di tirocini” (art. 1, Legge 28 giugno 2012, n. 92) e in particolare: avere almeno una sede operativa in Sardegna; essere in regola con le norme che disciplinano il diritto al lavoro dei disabili; non aver proceduto, nei 12 mesi antecedenti, a licenziamenti per riduzione del personale; non avere in corso procedure di cassa integrazione dei propri dipendenti; non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione, di cessazione di attività o di concordato preventivo. I soggetti ospitanti, inoltre, devono assicurare presso la propria sede la presenza di un tutor aziendale, con esperienza e capacità adeguata, al fine di garantire quel supporto professionale e lavorativo, indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi del progetto.

Infine, il procedimento e le date utili. L’Ente gestore dell’Ambito PLUS dovrà avviare una manifestazione di interesse per la costituzione del partenariato, rivolta a enti pubblici e del terzo settore, interessati alla candidatura. Successivamente, in qualità di capofila del partenariato, solo l’Ente gestore dell’Ambito Plus dovrà presentare la proposta progettuale alla Regione Sardegna. Le domande dovranno pervenire esclusivamente per via telematica, attraverso il sistema informatico regionale (SIPES) entro e non oltre il 16 gennaio 2018.

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