Site icon cagliari.vistanet.it

Percorsi militari, fango e fatica: la nuova frontiera dell’atletica, l’OCR sbarca anche in Sardegna

Percorsi militari, fango e fatica: la nuova frontiera dell’atletica, l’OCR sbarca anche in Sardegna.

Dal 2010, anno in cui si è disputata la prima gara a Williston negli Stati Uniti, lo Spartan Race è diventata una disciplina sportiva ormai diffusa in tutto il mondo. La peculiarità di questa competizione è di essere aperta a tutti. Chiunque può cimentarsi.

Le gare sono aperte anche agli amatori. Vengono distinte tre categorie, l’Open appunto aperta a tutti, la Competitive che include gli atleti più allenati e la Elite aperta solo ai professionisti. Sono contemplate tre tipologie di competizione: la Sprint che consente di mettere alla prova la propria agilità in 5 km e 20 ostacoli, piuttosto breve, ma bisogna superare fango, fuoco, muri e filo spinato. Affinché il percorso si possa dire concluso bisogna superare tutte le prove, in alternativa per ogni prova non superata si possono fare 30 flessioni. Farebbe pensare un po’a Full Metal Jacket, in realtà lo spirito dello Spartan è quello di coinvolgere anche gli amatori, le flessioni devono spingere i partecipanti a non evitare gli ostacoli.  Al livello di difficoltà successivo, ci si può cimentare nella Super: oltre 13 km di sentieri sconnessi o impervi e più di 25 ostacoli, come per esempio enormi pneumatici da spostare, una gara che richiede un impegno mentale oltre che fisico per non perdere la concentrazione. Infine l’ultimo livello, la tostissima Beast, più di 21 km, e per raggiungere la Finish Line bisogna superare 30 o più ostacoli. Ovviamente un percorso per i duri a morire.

Se nell’arco di un anno solare si portano a termine i tre percorsi, in qualunque parte del mondo si disputi la gara, si ottiene l’ambitissimo premio Trifecta, più Trifecta si conquistano, più si sale nell’unica classifica globale che lo Spartan Race riconosce.

Exit mobile version