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“Mesina deve restare in carcere”: la Cassazione respinge il ricorso dell’ex Primula rossa

Graziano Mesina deve restare in carcere. Il ricorso presentato dai suoi legali che auspicava una sua scarcerazione è stato respinto dalla Corte di Cassazione.

«La tipologia e l’entità dei quantitativi di stupefacente commerciati e delle relative somme di danaro, l’esistenza di una solida rete di contatti con pericolosi soggetti dediti al traffico di droga, la caratura dei rapporti criminali instaurati per il traffico di un così rilevante quantitativo di stupefacente, la condanna a 30 anni di reclusione, riportata appena 20 giorni prima della proposizione dell’appello, i precedenti penali dell’imputato e i lunghi periodi di latitanza», queste le motivazioni per cui la Cassazione non ha accolto il ricorso, confermando le conclusioni del Tribunale del Riesame.

«Il pericolo attuale e concreto di reiterazione criminosa – si legge nel testo del ricorso che era stato presentato – non può inferirsi dai precedenti penali, concernenti fatti commessi diversi anni or sono». Mesina è stato condannato l’anno scorso a 30 anni di reclusione per reati connessi al traffico di droga. Nel 2004 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli concesse la grazia per i crimini commessi negli anni addietro. La grazia gli è stata revocata proprio a seguito di questa nuova condanna.

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