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Pili: “Sardegna come la Catalogna”. Presentata proposta di legge per un referendum sull’indipendenza dall’Italia

Mauro Pili Unidos proposta di legge referendum indipendenza

Sono ancora calde le immagini della giornata referendaria in Catalogna – dichiarata illegale da Madrid e repressa dalla Polizia – in cui il popolo catalano è andato a votare in massa a favore dell’indipendenza della regione autonoma dallo Stato spagnolo. Il deputato sardo di Unidos Mauro Pili propone per la Sardegna una soluzione simile, ma dentro i limiti della legalità. Per questo motivo ha presentato una proposta di legge in parlamento per dare ai sardi «la facoltà di esprimersi con un referendum sull’indipendenza».

«Un’iniziativa legislativa che sottoponiamo alla condivisione di tutti coloro che riterranno necessario questo passo – ha detto Pili ieri a Nuraghe Losa durante una riunione del suo partito – nel rispetto del democratico diritto del Popolo Sardo di decidere il proprio futuro. Servono passi ufficiali, occorre passare dalla solidarietà generica ad azioni e percorsi ben delineati a tutela del Popolo Sardo. Il passaggio democratico della proposta di legge costituzionale per il Referendum per l’autodeterminazione del Popolo Sardo è indispensabile sia sul piano legislativo che giudiziario. E’ evidente che se la Presidente della Camera dei Deputati non dovesse dichiarare ammissibile la proposta di legge nella nuova formulazione, e quindi rigettarla, ne scaturirebbe un contenzioso giudiziario di livello internazionale, proprio perché verrebbe leso un primordiale diritto universale e quello di un parlamentare di svolgere la propria funzione legislativa. Sarebbe un vulnus giuridico costituzionale alla pari della mancata legittimazione del referendum catalano».

«Non stiamo discutendo se si è a favore o meno dell’indipendenza – ha aggiunto Pili – stiamo discutendo se un Popolo può decidere o meno di appartenere ad uno Stato che lo discrimina e lo rende succube, dal fisco allo sviluppo. Ogni Sardo dovrebbe sostenere l’istituto del referendum per l’autodeterminazione, quelli a favore e quelli contrari all’indipendenza. Si tratterebbe, nella peggiore delle ipotesi, di un deterrente alle continue malversazioni ai danni della Sardegna e dei Sardi».

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