Site icon cagliari.vistanet.it

Teatri di mare: una barca di attori in giro tra Sardegna e Norvegia

teatri di mare

Francesco Origo sulla barca della compagnia Çàjka

Una giornata di caldo settembrino alleggerito da una fresca brezza marina, una birra, una sigaretta, ma soprattutto un mare di parole. Francesco Origo, attore teatrale, regista e fondatore della compagnia Çàjka, durante il nostro incontro mattutino al porto Su Siccu di Cagliari, mi racconta di teatro, di mare, di educazione ambientale, di politica culturale.

È nato a Genova, città di mare, e il mare se lo porta dentro, fin da bambino. Genitori, nonni, zii marinai, comandanti, uomini di mare insomma, non potevano che trasmettergli questa passione. Mi racconta di quando da piccolo trascorreva le sue mattinate al porto con i pescatori divertendosi tra bocce, frittura e vino bianco, e di come poi crescendo uno dei suoi primi lavori, oltre a fare l’attore nel periodo invernale, fosse proprio lo skipper durante l’estate.

Quando e come mai decidi di trasferirti in Sardegna, pur venendo da una città di mare come Genova?

Sono venuto in Sardegna per lavoro la prima volta nel 1996, chiamato da Mario Faticoni, per fare uno stage con altri giovani attori. Amavo la Sardegna anche se la conoscevo solo da vacanziere, infatti da piccolo venivo spesso con i miei genitori e ricordo che i miei compagni di scuola mi prendevano in giro perché andavo in quella che allora era conosciuta come terra di briganti. Lasciai il lavoro a Roma per trasferirmi qua, inizialmente per un breve periodo, solo più tardi in pianta stabile.

È proprio grazie a quest’esperienza che nasce Çàjka, infatti il primo nucleo, che poi è rimasto tale, si componeva in parte da quel gruppo di ragazzi che partecipò allo stage (Barbara Usai, Enrico Incani, Massimo Zordan).
Inizialmente il tipo di teatro che proponevamo noi si allontanava da quello classico, non volevamo che il nostro pubblico andasse a teatro ma piuttosto che fosse il teatro ad andare dal pubblico. Ricordo che a Cagliari tutti si lamentavano per la mancanza di spazi, ma a me sembrava che di spazi, in questa meravigliosa città, ce ne fossero in abbondanza: piazze, corti, lolle. Iniziammo a utilizzarli e il nostro primo spettacolo fu nel cortile dell’Ex-ma, per poi continuare in piazza San Sepolcro, al Lazzaretto e via dicendo, utilizzando gli spazi architettonici come scenografia naturale.
Da dove viene il nome della compagnia, “Çàjka”?
In russo Çàjka significa “gabbiano”. È nato quasi per caso, non riuscivamo a decidere un nome per la compagnia, quindi abbiamo usato il classico gioco in cui apri un libro, punti il dito e ti lasci guidare dalla sorte. Che poi quel libro, Il trucco e l’anima di Ripellino, raccontava delle avanguardie sovietiche e della nascita del teatro d’arte di Mosca, il cui primissimo spettacolo fu proprio Il gabbiano, insomma in un certo senso gli abbiamo rubato il nome.

Su Siccu, Cagliari

Parlaci un po’ di Teatri di mare, quando e come nasce e che tipo di spettacoli proponete?

L’idea di una compagnia viaggiante era un sogno che avevo da tanti anni, aspettavo solo di trovare il posto giusto. E Cagliari lo era. Il primissimo tour fu nel 2001, partimmo dal porto di Cagliari su una barca a noleggio per girare tutti i porti della Sardegna, portando in giro Le furberie di Scapini, montando durante il giorno e smontando e viaggiando la notte. Faticoso si, ma fu un successo enorme.

Quello che desideravo, era proprio creare una compagnia che uscisse dal classico meccanismo autoreferenziale, che creasse dei prodotti competitivi che potessero confrontarsi col mercato nazionale e internazionale, che potessero far fronte alla presenza sempre più invadente dei grandi nomi provenienti dal mondo della televisione.

È così che da 17 anni giriamo in barca a vela portando a spasso Teatri di mare, tra Sardegna, Corsica, Toscana, Liguria, Calabria e Norvegia. Gli spettacoli che proponiamo sono vari, la maggior parte scritti da noi. Blu per esempio, che porteremo a Cala Gonone 22 e 23 settembre, è uno spettacolo modulare, un Vaudeville, una narrazione circolare che ha come filo conduttore le musiche di Gianluca Casadei (anche fisarmonicista di Ascanio Celestini), in cui si succedono una serie di scene, non necessariamente collegate tra loro, di personaggi che abitano un ospizio sottomarino e raccontano le loro storie drammatiche e comiche allo stesso tempo.

Quello che porteremo a Cagliari il 30 settembre invece, scritto da Enrico Bonavera (il famoso arlecchino del Piccolo di Milano) è l’Alichin di Malebolge, un simpaticissimo arlecchino che si ritrova all’inferno.

Sono tante le compagnie di attori che navigano ormai, il problema è che non durano, perché è molto faticoso. In barca litigano i migliori amici, bisogna avere un’enorme pazienza e, anche questo studio è parte del progetto, la ricerca di sistemi di convivenza civile. La compagnia Çàjka, oltre al progetto principale di una compagnia teatrale viaggiante, si occupa di pedagogia da anni, abbiamo un laboratorio di teatro popolare, aperto a tutti, nella nostra sede di Quartu S.E., lavoriamo da anni nelle scuole, in aree di disagio, carcere minorile ecc. La formazione di un attore è un percorso molto lungo, ma non ci si deve solo limitare a «fare l’attore», è necessario essere attivi, avere un ruolo nella società, essere un operatore culturale/sociale, il teatro non si può limitare allo spettacolo.

Quando nasce invece il vostro legame con la Norvegia?

Nasce grazie a Enrico Bonavera. Il suo amico Paolo Martini, si innamorò di una meravigliosa donna norvegese, si trasferì in Norvegia e dopo diversi anni fondò insieme alla moglie la compagnia Studium Actoris, con la quale collaboriamo e grazie alla quale è nato questo progetto di Teatri di Mare. Ormai sono già tre 3 anni che voliamo ogni estate da loro per portare, grazie all’appoggio dell’amministrazione locale di Fredrikstad, i nostri spettacoli.

E durante l’inverno? Quali sono i programmi della compagnia Çàjka?

Come accennavo prima un altro dei nostri progetti importanti riguarda la pedagogia. Organizziamo una serie di laboratori teatrali, e portiamo i nostri spettacoli nelle scuole, dalle medie fino all’Università.

Cerchiamo di connetterci il più possibile con le altre realtà, sia locali che nazionali e internazionali, organizzando masterclass, laboratori, lezioni di altro tipo (un anno organizzammo un bellissimo incontro sulle tartarughe marine di Pula con i biologi marini anche quello è teatro di mare).

Insomma il nostro obiettivo è che Teatri di mare diventi una factory viaggiante, dove non ti limiti solo a godere dello spettacolo e questo, in parte, sta iniziando a funzionare. Quando arriviamo nei porti, la nostra barca incuriosisce, la gente si avvicina e quindi, in alcune fasce orarie, diamo la possibilità di visitarla, approfittandone per fornire indicazioni sulla sicurezza in mare, sulle buone pratiche, sull’educazione ambientale per esempio il non lasciare rifiuti sulla spiaggia, l’utilizzo di prodotti biodegradabili. Inoltre la nostra barca è alimentata da un pannello solare e da un eolico, quindi raccontiamo il loro funzionamento, parliamo del consumo dell’acqua, insegnando ai bimbi come ci si lavano i denti senza sprecarla, in barca l’acqua è preziosissima, rispetto a un’abitazione è fondamentale fare attenzione ed evitare gli sprechi, se non si vuole rischiare di rimanere senza.

Progetti per il futuro?

Il mio sogno? Organizzare dei laboratori intensivi per ragazzi nell’isola dell’Asinara, con l’obiettivo di evitare la dispersione scolastica, coinvolgere le aree a rischio abbandono scolastico, la microdelinquenza, il carcere ecc. Ma non solo ed esclusivamente laboratori teatrali, mi piacerebbe che questi ragazzi trascorressero un periodo di “disintossicazione” da tv, telefonino, play station, e convivessero per un periodo di tempo con altri giovani, avendo dei compiti quotidiani(cucina, pulizia, giochi, ecc.) insieme alla creazione teatrale, al laboratorio. I costi sicuramente sarebbero molto contenuti e la ricaduta sul lungo termine sarebbe davvero notevole. Per ora però è solo un sogno.

Prossimi appuntamenti:

Cala Gonone, 23 Settembre, sul veliero Dovesesto di Giampaolo Mura alle 21.30 (in caso di pioggia lo spettacolo si svolgerà al teatro Arena).

Cagliari, 30 Settembre, sulla Darsena del porto di Cagliari alle 21.30.

Per info: www.teatridimare.com

Exit mobile version