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Bando alle ciance. L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza cerca anche in Sardegna tutori volontari per minori stranieri non accompagnati

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Soli, spaesati, senza una mano da afferrare. Occhi innocenti che si sono aperti alla vita da poco, ma che conoscono già tutto il male del mondo. Questi occhi, adesso, guardano una nuova terra, non senza timore. Adolescenti e ragazzi che arrivano dopo un terribile viaggio, un tuffo nel vuoto senza i genitori accanto, sono ora in cerca di una voce amica, una guida che li accompagni in un nuovo cammino, in quel percorso di speranza che li lega al futuro, da vivere in un nuovo Paese. Qui non si tratta di denaro, nessun premio in palio, si tratta semplicemente di buona volontà, altruismo, senso civico, e, soprattutto, di immaginazione che può diventare realtà. Immaginate di cambiare il futuro di un ragazzo giunto qui senza genitori, immaginate di insegnargli i suoi diritti, di assisterlo nelle decisioni difficili e di affiancarlo nel suo percorso di istruzione e formazione. Se riuscite a immaginare tutto questo, se volete che sia la vostra quella mano da afferrare, allora è giunto il momento di trasformarvi in tutori volontari di un minore non accompagnato.

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, in collaborazione con l’EASO (European Asylum Support Office), ha pubblicato il bando per la selezione di tutori volontari che vogliano diventare una guida, un vero e proprio punto di riferimento, per questi ragazzi.

L’Italia è uno dei principali paesi europei di arrivo di minori stranieri: nei primi sette mesi del 2017, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, ne sono giunti più di 12500, mentre nel 2016 il numero complessivo ammontava a circa 26000 ragazzi. In Sardegna, attualmente, sono circa 900 i minori stranieri in attesa di qualcuno su cui contare.

Il bando in questione è applicato nel quadro della nuova legge 47/2017 sulle “Disposizioni in materia di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, entrata in vigore lo scorso maggio. Una delle novità principali previste dalla legge soggiace all’introduzione della possibilità per privati cittadini, precedentemente selezionati e adeguatamente formati, di diventare tutori volontari.
In Sardegna, così come in Toscana e Abruzzo, non essendoci un Garante regionale, sarà la stessa Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, insieme all’ESO, a occuparsi della selezione e della formazione dei tutori.

Beneficiari di questo bando sono, quindi, quei privati cittadini che, a titolo volontario e gratuito, non solo vogliano e siano in grado di rappresentare giuridicamente il minore straniero, ma che siano motivati e sensibili, attenti a tutelare gli interessi del ragazzo, pronti ad ascoltare i suoi bisogni, a coltivare le sue potenzialità e a garantire la sua salute. Tutto questo, però, non comporterà la presa in carico domiciliare ed economica del minore di cui si è tutore.

Ma chi può partecipare alla selezione? Oltre alla buona volontà, gli aspiranti tutori dovranno vantare i seguenti requisiti: essere residenti e stabilmente domiciliati in Sardegna; avere la cittadinanza italiana o la cittadinanza di un altro Stato dell’UE con un’adeguata e comprovata conoscenza della lingua italiana, oppure essere cittadini di uno Stato terzo o apolidi, purché in possesso di regolare titolo di soggiorno e con adeguata e comprovata conoscenza della lingua italiana. Inoltre, altri requisiti essenziali sono: il compimento del venticinquesimo anno di età; il godimento dei diritti civili e politici; l’assenza di condanne penali e di procedimenti penali in corso; e, infine, l’assenza di condizioni ostative previste dall’art. 350 del codice civile. Badate bene perché la mancanza dei suddetti requisiti determina l’inammissibilità della domanda.

Infine, particolarmente validi al fine del supporto della propria candidatura, sono i seguenti elementi: titolo di studio e particolari capacità personali e professionali conseguite attraverso formazioni specifiche utili allo svolgimento della funzione di tutore volontario; conoscenza di lingue straniere, comprovata da relativi certificati; esperienze concrete di assistenza e accompagnamento di minori stranieri non accompagnati, svolte all’interno di conosciute e benemerite associazioni di volontariato o culturali; ambiti professionali qualificati.

State attenti perché le candidature dovranno essere presentate, mediante un apposito modulo di domanda, all’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza al seguente indirizzo di posta elettronicatutorivolontari@garanteinfanzia.org.

Una volta selezionati, gli aspiranti tutori volontari seguiranno un corso di formazione gratuito di 24/30 ore, composto da tre moduli formativi, sulle specificità del ruolo che andranno a rivestire e, successivamente, saranno inseriti nell’elenco istituito presso il tribunale per i minorenni competente: sarà il giudice a selezionare da questo elenco un tutore volontario per ogni minore. L’avvio del corso, in prima edizione, sarà notificato attraverso un’apposita pubblicazione nel sito istituzionale dell’Autorità garante, con indicazioni concernenti le date e i luoghi in cui andrà a svolgersi. Per eventuali dubbi e maggiore chiarezza sulla figura e sul ruolo del tutore volontario di minori non accompagnati, potente consultare l’apposita sezione sulle risposte alle domande più frequenti.

È tutto chiaro? Bene, se siete pronti a tendere la mano e ad affrontare questa straordinaria esperienza, fate attenzione alle date, perché le domande di partecipazione dovranno pervenire preferibilmente entro il 30 settembre 2017.

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