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A lu connoches su coro de sa Sardigna? Per la seconda tappa di Autunno in Barbagia andiamo a Oliena: la terra del vino che stregò D’Annunzio

Anche per il secondo fine settimana di settembre si rinnovano gli appuntamenti della 17esima edizione di Autunno in Barbagia, la mostra itinerante dell’entroterra sardo è entrata ormai nel vivo. Salutata Bitti, questa volta, il cuore della Sardegna pulserà a Oliena, che aprirà le sue “cortes” dall’8 al 10 settembre: tre giorni all’insegna del folclore, della tradizione, dei sapori e dei profumi di un luogo di grande valore storico-naturalistico. Una tappa obbligata, quella di Oliena, che merita di essere scoperta e riscoperta: qui, l’eccellenza è di casa, in un territorio che in passato affascinò storici, scrittori e poeti.

Oliena è un importante centro agro-pastorale del Nuorese. Incastonata tra imponenti montagne, ricche sorgenti e folti boschi, racchiude l’essenza e il fascino dell’entroterra barbaricino. Il paese sorge alle pendici del monte Corrasi, la vetta più alta del complesso montuoso del Supramonte, e si estende in una vallata, in cui la vista si perde tra uliveti, mandorleti e vigneti. Qui, il territorio è un vero e proprio monumento naturalistico, custode di una natura calcarea che origina affascinanti fenomeni carsici. L’abitato del paese ospita un centro storico in cui il tempo sembra essersi fermato: le strade, fatte di acciottolato, si snodano tra numerose chiese e antiche casette dai muri bianchi in calce, in gran parte disabitate, che conservano intatta la struttura originaria. Ciò che ha reso celebre il paese in tutto il mondo è la pregiata qualità del vino Cannonau – appunto il Nepente di Oliena – che stregò Gabriele D’Annunzio. «Non conoscete il Nepente d’Oliena neppure per fama? Ahi, lasso!…Io non lo conosco se non all’odore, e l’odore, indicibile, bastò a inebriarmi», così recita l’elogio del poeta. Oltre al vino che, si dice, abbia il potere di cancellare la tristezza, ottimo è anche l’olio extravergine d’oliva prodotto.

Oliena, parete del Monte Corrasi- Fonte www.sardegnatusirmo.it

Sono molti i richiami di questo centro della Barbagia, a cominciare dalla particolare origine del nome: secondo la tradizione popolare, sarebbe legato ad un leggendario gruppo di Troiani, gli Ilienses, che, dopo la caduta della loro città, approdarono in Sardegna e si stabilirono in questo luogo, battezzandolo Iliena, in ricordo di Ilio, la loro patria natia.

BREVI CENNI STORICI. Il territorio di Oliena vanta una storia lunghissima, le cui radici si innestano nel Paleolitico Superiore, come attestato dal rinvenimento, nel 1968, di numerosi fossili umani e utensili di osso, risalenti a questo periodo. In questi luoghi si insediò la civiltà nuragica dei Sardi Pelliti, così chiamati dai Romani per l’uso della mastruca, una tradizionale giacca senza maniche, ricavata da pelli animali. Le prime documentazioni, relative a Oliena in quanto paese, risalgono al Medioevo. Inizialmente annessa al Giudicato di Gallura, agli inizi del 1300 subì la dominazione pisana, le cui impronte si rilevano ancora nel ponte Papaloppe, chiamato “Su ponte ’e sos Pisanos” dagli anziani del paese, e nella chiesa di Santa Maria, del cui stile originario, però, rimane ben poco. Fu, tuttavia, a partire dal XVII secolo che nella storia di Oliena si scrissero le pagine più belle, quando si insediarono i Gesuiti che introdussero l’allevamento del baco da seta e i più avanzati metodi di coltura dell’olivo e della vita. L’ordine religioso regalò, dunque, un cospicuo bagaglio di preziosi saperi: ancora oggi, l’olivicoltura e la viticoltura sono una importante fonte di reddito.

Veduta del Supramonte di Oliena – Fonte www.sorgentisugologone.it

 

COSA VEDERE. Grazie al passato storico così rilevante, il territorio di Oliena ospita importanti siti archeologici: qui potrete visitare numerose Domus de janas, menhir e i resti di vari villaggi nuragici. Degno di nota è il complesso nuragico di “Sa Sedda ’e Sos Carros”, che si trova nella selvaggia valle di Lanaitho. Datato tra il XII e il IX secolo a. C., il villaggio si estende per circa quattro ettari ed è particolarmente importante per la presenza di tracce dell’attività di fusione e lavorazione dei metalli in età nuragica. È caratterizzato da numerose capanne, a pianta circolare e ovale, e dalla presenza di una struttura dedicata a riti religiosi del culto dell’acqua, in cui si trovano una vasca impiegata per le abluzioni cerimoniali e una fonte sacra.

Oliena, villaggio nuragico Sa Sedda ‘e Sos Carros, parte del complesso – Fonte www.neroargento.com

Oliena, villaggio nuragico Sa Sedda ‘e Sos Carros, struttura che contiene la fonte sacra- Fonte www.neroargento.com

Oliena, villaggio nuragico Sa Sedda’ e sos Carros, la fonte sacra – Fonte www.sardiniainside.it

NATURA. La vera protagonista di Oliena è, però, la suggestiva bellezza della natura circostante. Qui, tra ginepri dai tronchi di pietra, boschi di lecci, tassi, lentischi, biancospini e centinaia di specie botaniche, tra cui il ribes sardo, trovano casa mufloni, cinghiali, lepri sarde e alcune specie animali quasi completamente estinte, quali il grifone e l’avvoltoio monaco. Perla della natura olianese è certamente la spettacolare sorgente carsica di Su Gologone, le cui acque confluiscono, poi, nel fiume Cedrino. Esplorata solo in parte, questa risorgiva carsica, ora monumento nazionale, si configura come un piccolo e profondo lago, incastonato tra due alte pareti di roccia dolomitica, dove l’acqua assume numerose sfumature dal verde smeraldo, al turchese, al blu intenso.

Oliena, sorgente Su Gologone – Foto web

Sorprendente è anche il paesaggio regalato dalla già menzionata valle di Lanaitho, attraversata dal rio Sa Oche, in cui ci sono le famose grotte, dei veri e propri labirinti che collegano i corsi d’acqua sotterranei: tra queste, si ritrovano le due grotte comunicanti di Sa Oche, in cui l’aria produce un brontolio che preannuncia l’arrivo dell’acqua, e di Su Bentu, il cui nome deriva da una corrente d’aria che si forma ad un centinaio di metri dall’ingresso, e la grotta di Elighes Artas, un prezioso gioiello caratterizzato dalla presenza di radici di leccio concrezionate. Merita, inoltre, una menzione speciale la grotta Corbeddu, in cui trovò rifugio il famoso bandito sardo Giovanni Corbeddu, da cui la cavità ha preso il nome. La grotta, lunga circa 130 metri e composta da quattro sale, è anche un importante sito archeologico: qui, infatti, sono state ritrovate le prime tracce dell’uomo in Sardegna, fossili umani risalenti al Paleolitico Superiore.

Oliena, panorama della valle di Lanaitho- Foto Web

Oliena, grotta Sa Oche – Foto Web

Oliena, grotta Su Bentu – Fonte www.sardegnaturismo.it

 

Oliena, grotta Elighes Artas – Fonte www.comunedioliena.nu.it

 

Oliena, grotta Corbeddu – Fonte www.sardiniainside.it

 

Oliena, grotta Corbeddu, sala scavi archeologici- Fonte ww.sardiniainside.it

 

Il famoso bandito Giovanni Battista Salis Corbeddu, detto anche “L’aquila della montagna” – Foto web

CUCINA E ARTIGIANATO. Oliena è un richiamo anche a tavola e offre particolari specialità culinarie della tradizione barbaricina. Oltre al “pane carasatu”, ai salumi e ai formaggi, vi stupiranno la pasta di semola lavorata a mano e i tipici “angelottos”, i ravioli di formaggio fresco. Tra i secondi piatti, rigorosamente a base di carne, spicca il particolare sapore dell’arrosto, cucinato secondo l’antica usanza di unire grossi ceppi e sementi odorosi per il fuoco. Non dimentichiamo i dolci a base di mandorla, una festa per il palato. Oliena è rinomata, soprattutto, per la sua sapiente tradizione artigiana, in particolare per le cassepanche intagliate, i magnifici ricami su scialli di seta – accessorio peculiare del costume tradizionale femminile – e i preziosi gioielli in filigrana. Interessante è anche la lavorazione del cuoio che origina prodotti magnifici, quali selle, cartucciere, borse e servizi da scrittoio.

Oliena,ricamatrice, lavorazione dello scialle – Fonte www.comunedioliena.nu.it

 

Oliena, preparazione della pasta di semola, “Sos maharrones de busa”, con il ferro per fare a maglia – Fonte www.comunedioliena.nu.it

Oliena, gioielli in filigrana – Fonte wwww.sardegnaturismo.it

Vino, storia, natura, cucina locale e tradizione artigiana sono, dunque, i richiami di Oliena. Scoprite la terra del Nepente che stregò D’Annunzio per la seconda tappa di Autunno in Barbagia.

Qui, il programma completo della tappa di Oliena.

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