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Morte Manuel Piredda, Procura riapre il caso. Valentina Pitzalis si difende: “Uniche verità le cicatrici del mio corpo”

Valentina Pitzalis

A un giorno di distanza dalla notizia della riapertura del caso sulla morte dell’ex marito Manuel Piredda e della sua iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Cagliari, Valentina Pitzalis si difende da Venezia. «Una nuova inchiesta? Ben venga se riuscirà a spegnere queste accuse che bruciano più del fuoco», così la donna, rimasta sfigurata dalle fiamme che divamparono nella loro abitazione di Bacu Abis e che causarono la morte di Piredda.

Valentina, di quel lontano 17 aprile 2011, ha sempre raccontato la stessa versione, cioè che il marito tentò di ucciderla cospargendola di benzina e dandole fuoco, ma lei riuscì miracolosamente a salvarsi. Ora l’esposto dei genitori di Manuel Piredda e l’accusa nei confronti di Valentina, diventata nel frattempo icona della lotta contro la violenza sulle donne.

«Per l’ennesima volta – denuncia la donna – mi trovo, come spesso capita a chi riesce a scampare a un femminicidio, a dover portare prove a mio favore. In questa vicenda le uniche verità sono le cicatrici del mio corpo martoriato dal fuoco appiccato da Manuel per uccidermi».

 

 

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