Promuovere la lettura negli spazi pubblici, come uffici, scuole, parchi, attraverso iniziative di vario genere come lo scambio e la condivisione di libri, le biblioteche in luoghi insoliti, le fiere e le rassegne. È questo l’obiettivo della mozione approvata ieri all’unanimità dal Consiglio comunale che conferma per Cagliari lo status di “Città che legge” e che impegna l’amministrazione comunale nell’incentivazione della lettura e nella lotta alla povertà educativa di bambini e adulti.
Dopo la nomina a “Città che legge 2017”, arrivata nel maggio scorso, infatti, Cagliari ha accettato la sfida e apprestandosi a diventare una città che promuove sempre di più la lettura, in particolare attraverso la partecipazione ai bandi ed eventi a livello nazionale ai quali questa nomina permette di accedere. La nomina è arrivata dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo che lo scorso maggio ha pubblicato l’elenco dei 391 Comuni italiani che l’hanno ricevuta. Tra questi, accanto a Cagliari, anche Sassari e Oristano e altri 11 comuni sardi.
Fra le iniziative che saranno promosse nei prossimi mesi, c’è il booksharing (condivisione di libri) e il bookcrossing (scambio di libri), che stanno riscuotendo successo tra i lettori abituali e, attraverso la collocazione di libri in spazi urbani insoliti, fanno sì che i libri in città siano davvero alla portata di tutti. Presto potremmo vedere a Cagliari, come già accade ad esempio ad Iglesias, nuovi spazi per i libri collocati in nuovi supporti, come le Biblio-cabine un modo per riusare le vecchie cabine telefoniche trasformandole in scaffali popolati da libri.
«Promuovendo il booksharing e il bookcrossing vogliamo esporre i libri negli uffici comunali aperti al pubblico, in mensole o scaffali, nei parchi comunali, nei mercati civici e nelle fermate del Ctm – spiega Marco Benucci, consigliere di maggioranza e uno dei firmatari della mozione – vogliamo, inoltre, rafforzare esperienze positive di prestito di libri rivolto anche agli stranieri, come la biblioteca di Sant’Eulaia e la biblioteca per badanti».
«Dal 2007 ad oggi, a Cagliari, sono nate numerose iniziative di associazioni e operatori commerciali volte a promuovere la lettura, lo scambio e la condivisione dei libri – sostiene Benedetta Iannelli, consigliera PD, che ha promosso la mozione -. Ora anche il Comune di Cagliari può, nel suo ruolo istituzionale, attivare postazioni dedicate ai libri nei propri uffici, in prima battuta da quelli aperti al pubblico e promuovere le iniziative dei privati, affinché processi sporadici diventino strutturali».
Promozione della lettura anche e soprattutto per contrastare la povertà educativa dei più giovani e la dispersione scolastica, due fenomeni che affliggono la Sardegna ormai da tempo. E per cercare di combatterle saranno proposte, insieme alle associazioni che già lavorano in questo campo, anche delle attività nelle scuole, laboratori di lettura a voce alta e di letteratura italiana e straniera.