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Educatori senza stipendio da due mesi a Cagliari. Il servizio di assistenza scolastica vittima dei ritardi delle cooperative

Lavorare senza stipendio: un incubo che pone una questione di dignità, oltre che il naturale disagio economico. Per gli oltre cento educatori che forniscono il servizio di assistenza specialistica agli alunni con disabilità motorie o mentali questo incubo è sempre più reale. Il problema si è presentato circa un anno fa. Nel settembre 2016 il Consorzio Solidarietà vinse la gara d’appalto bandita dal Comune di Cagliari, subentrando alla Cooperativa C.O.S.I. Da allora sono iniziati i ritardi nel pagamento degli stipendi, prima poche settimane, poi sempre di più, fino a quando il ritardo è arrivato a due mesi.

La denuncia arriva da un educatore, che come i suoi colleghi, aspetta ancora il pagamento delle mensilità di maggio e giugno e, per ovvie ragioni, chiede di rimanere anonimo: «Il Comune ha sempre rispettato rispettato le scadenze nel pagamento delle fatture presentate dal Consorzio, ma non è questo il punto. Il pagamento dei dipendenti spetta alle cooperative, che poi presentano la fattura alla Pubblica Amministrazione, che a sua volta ha 60 giorni di tempo per il pagamento».

A complicare la situazione, si sono aggiunte le irregolarità nel DURC della cooperativa La Clessidra, che non avrebbe avuto i requisiti necessari di regolarità nel pagamento dei contributi, bloccando così il pagamento delle ultime fatture presentate al Comune. Oggi la situazione del DURC sembra sanata, con il pagamento di una sanzione e la regolarizzazione nel versamento dei contributi, e il Comune potrebbe sbloccare il pagamento delle fatture.

«Se però i ritardi dovessero continuare -spiega l’educatore – siamo pronti ad interrompere il servizio per il prossimo anno scolastico».

Il ritardo nel pagamento non sembra essere l’unico motivo di malcontento fra i dipendenti della cooperativa di Dimitri Pibiri. La denuncia dei dipendenti riguarda anche il mancato rispetto degli accordi sindacali stipulati subito dopo l’assegnazione dell’appalto al Consorzio Solidarietà. L’accordo prevedeva la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, che si sarebbero dovuti trasformare in contratti a tempo indeterminato. Questo però, successivamente e arbitrariamente, è stato condizionato da La Clessidra al versamento da parte dei dipendenti interessati, di una quota che li ha resi, di fatto, nuovi soci della cooperativa, pena il mancato rinnovo del contratto.

 

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