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Il fico d’India: succo, polpa e olio di semi ricchi di proprietà in questo frutto ormai simbolo del clima della Sardegna

fichi d'india

Tra qualche settimana il frutto di questa pianta, comunissima in tutta la Sardegna, comincerà a colorare i bordi di campi e siepi e le dune di sabbia dorata, con sfumature che vanno dal giallo-arancio tenue fino al rosso intenso e al fucsia. Parliamo, ovviamente, del fico d’India, pianta legnosa perenne ricca di proprietà giunta dal Messico in Europa dopo la scoperta dell’America, origini a cui deve il suo nome evidentemente legato allo storico equivoco di Cristoforo Colombo convinto di aver raggiunto le Indie. Tra le varianti del nome sardo, quella più conosciuta è probabilmente figu morisca (o murisca), che verrebbe dallo spagnolo higuera de moro. Avendo trovato un clima a sé favorevole, la pianta è diventata uno dei simboli della vegetazione spontanea e non del nostro territorio, come nel resto del Mediterraneo.

Fico d’India in fiore.

Il suo fiore di un giallo acceso sboccia tra aprile e giugno, ma è il frutto, ovviamente, a fare più gola in tutti i sensi. All’interno di un involucro spinoso, che ci costringe a raccoglierlo coi guanti, si nasconde un cuore tenero, succoso e profumatissimo, consumabile intero o sotto forma di succo, marmellata o della ormai tipica sapa, usatissima per preparare dolci. La sua ricchezza di semi lo fa agire come regolatore dell’intestino, sempre a patto che non se ne consumino quantità eccessive che potrebbero invece causare stitichezza. Poco calorici e ricchi di fibre, sali minerali e vitamina C, i fichi d’India hanno uno spiccato potere diuretico grazie alla presenza delle betalaine, il che può aiutare ad esempio nell’eliminazione dei calcoli renali, ma anche nella prevenzione e nella riduzione della ritenzione idrica e della cellulite. Notevoli anche le proprietà antiossidanti del frutto, nonché di controllo del colesterolo grazie all’azione combinata delle betalaine e della taurina.

Pala di fico d’India.

Per quanto riguarda le proprietà cosmetiche, anche queste non si risparmiano: creme a base di fico d’India garantiscono una pelle più idratata, più soda e tonica sempre grazie alle caratteristiche antiossidanti e igroscopiche del frutto. Maggiore idratazione e liscezza verrà poi conferita ai capelli trattati con shampoo o maschere contenenti estratti di fico d’India, sempre più diffusi in erboristeria. Ma l’elisir di bellezza non è dato soltanto dal frutto: dalle pale ovali spinose, chiamate cladodi e sfruttatissime nell’aridocoltura per dissetare le piantine durante la loro crescita, si estrae un preziosissimo succo che sulla pelle esercita un’azione cicatrizzante e disinfettante, mentre dalla spremitura dei semi si ottiene un olio estremamente idratante e rigenerante.

 

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