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Un ponte per Alice, la bimba di due anni affetta da una grave forma di leucemia che non vuole arrendersi

alice leucemia mieloide foto

Alice è una bimba di quasi due anni che ama giocare e sorridere con tutti. Vive con la mamma Valentina, il papà Stefano e il fratellino Alessio a Cuglieri, in provincia di Oristano. È una bambina come tutte le altre della sua età, ma che purtroppo, senza rendersene conto, sta combattendo una battaglia più grande di lei contro una malattia piuttosto rara per la sua età: la leucemia Mieloide acuta M07 , che generalmente colpisce le persone anziane.

Tutto comincia il 19 agosto 2016. Alice ha solo 11 mesi e la sua crescita non è nella norma, per cui viene sottoposta a un prelievo del sangue che evidenzia valori dell’emocromo molto bassi. Di qui il trasporto urgente all’ospedale Microcitemico di Cagliari, dove le viene fatta una trasfusione di sangue e piastrine e, in seguito, un prelievo di midollo. Una settimana dopo arriva la diagnosi della malattia e per la famiglia comincia il calvario.

Iniziano i primi cicli di chemioterapia, con il timore che la piccola non riesca a sopportarne gli effetti. Invece si dimostra una combattente e affronta tutto con il sorriso e la voglia di giocare. Il corpo di Alice reagisce bene e l’unico effetto collaterale è la perdita di capelli.

Il 18 gennaio di quest’anno riceve l’infusione delle cellule staminali della mamma ma la speranza dura poco: il tempo di due mesi e la malattia torna più aggressiva di prima, tanto da essere resistente alla chemioterapia. Numerosi centri specializzati affermano che non c’è più nulla da fare, ma i genitori non mollano e neanche Alice, che continua a giocare e scherzare con tutti. Lo si può notare anche nelle tante foto della pagina Facebook a lei dedicata, cliccando qui.
«I centri specializzati di Cagliari ci hanno detto che loro non possono fare nulla, che dobbiamo rassegnarci – racconta mamma Valentina – Lo stesso ci siamo sentiti dire da altri ospedali nel resto d’Italia. Abbiamo anche contattato qualche centro negli Stati Uniti e uno di loro ci ha risposto che per ora non hanno la cura adatta, ma che tengono in considerazione la nostra piccola e appena ci saranno novità ci faranno sapere certamente».

Ora Alice si trova a casa con la sua famiglia: «Nonostante la malattia, sta bene. La sua forza ci contagia e ci convince a non mollare. Non lo faremo mai». E lancia un appello ai medici e ai centri specializzati: «Fate di tutto per trovare una cura. Questa leucemia è molto aggressiva soprattutto con i bambini piccoli come mia figlia. Auspico che riprenda la ricerca scientifica su questo male, ormai ferma dal lontano 2001».

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