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Tour, a Pau pokerissimo di Marcel Kittel. Fabio Aru è sempre 2° a 18″, da domani i Pirenei

Tour, a Pau pokerissimo di Marcel Kittel. Fabio Aru è sempre 2° a 18″, da domani i Pirenei.

L’undicesima frazione del Tour de France, disputata fra Eymet e Pau, è stata caratterizzata da una lunga fuga partita già al primo dei 203.5 km. Protagonisti Frederik Backaert (Wanty-Groupe Gobert), Maciej Bodnar (Bora Hansgrohe) e Marco Marcato (UAE Team Emirates). Il loro margine ha toccato il massimo di 4’50” al km 40, per poi scemare gradualmente.

Ai meno 28 km dal traguardo il polacco Bodnar ha attaccato, salutando la compagnia degli altri due (ripresi dal gruppo poco dopo) e iniziando una lunghissima cronometro individuale, la sua miglior specialità. L’ex Liquigas è transitato ai meno 10 km con 40″ di vantaggio, causando la reazione di tutte le formazioni dei velocisti, accorse in massa e con molti elementi.

Il trentaduenne è entrato negli ultimi 5 km con 20″ di margine e ai meno 2 km con 8″. Il forte polacco, giustamente premiato come combattivo del giorno, è stato riassorbito solamente ai meno 300 metri. Parte così lo sprint con Boasson Hagen, con Matthews a ruota. Ma a superarli, con margine, è Marcel Kittel.

La maglia verde della Quick Step Floors giunge a quota 5 vittorie in questa edizione. Esulta molto presto, il tedesco, e precede un rimontante Dylan Groenewrgen. A seguire Boasson Hagen, Matthews, McLay, Davide Cimolai buon sesto, Greipel, Bouhanni, Swift e Wyss.

Immutata la classifica generale: Chris Froome (Team Sky) guida con 18″ su Fabio Aru (Astana Pro Team) e 51″ su Romain Bardet (AG2R La Mondiale), finito a terra senza conseguenze. Da segnalare anche le cadute di Alberto Contador (solo qualche escoriazione) e la coppia Astana formata da Dario Cataldo e Jakob Fuglsang. L’abruzzese è stato costretto al ritiro per un problema al polso, mentre il danese è ripartito, pur apparendo anch’egli dolorante al polso.

«Non sapevo della caduta di Cataldo», ha detto a caldo Fabio Aru, «per noi è una brutta perdita. Domani le salite, sarà dura, come ogni tappa al Tour».

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