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I pastori sardi bloccano la 131 per chiedere l’aumento del prezzo del latte

Movimento Pastori Sardi bloccano la 131

Si sono ritrovati a Tramatza intorno all’ora di pranzo e alle 13.30 hanno invaso pacificamente la strada statale 131 in segno di protesta. Erano più di 500 i pastori sardi arrivati da tutta l’isola con tanto di famiglie al seguito per protestare contro i vertici della politica regionale.

La protesta è durata circa un quarto d’ora e non ha creato eccessivi disagi. Subito dopo si è tenuta l’assemblea del Movimento dei Pastori Sardi. Il cuore del contendere riguarda il prezzo del latte e lo stato di calamità naturale dovuto alla grave piaga della siccità non ancora in vigore.

«La pastorizia sarda sta morendo e non possiamo perdere altro tempo», ha detto il leader del Mps Felice Floris che ha poi puntato il dito contro «La classe politica sorda e assente, che non si occupa delle questioni primarie della Sardegna, e un apparato burocratico, quello dell’assessorato all’Agricoltura, che costa 150 milioni all’anno solo di stipendi ma non sa dare risposte alla crisi del settore».

I pastori sardi chiedono che venga destinato l’1 per cento del bilancio regionale (circa 80 milioni) per aumentare il prezzo del latte e che venga subito dichiarato lo stato di calamità naturale. Solidarietà anche da parte dei sindaci sardi tramite le parole del presidente Anci Sardegna Emiliano Deiana che ha definito queste rivendicazioni «non una battaglia di comparto ma una battaglia di tutta la Sardegna».

 

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