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Accadde oggi: auguri a Francesco Casagrande, grintoso mediano del Cagliari di Tiddia

Il 2 luglio 1953 nasce a Moreno di Piave, comune del trevigiano, Francesco Casagrande, valente mediano negli anni ’70 e ’80. Ancora oggi ricordato per essere uno dei numerosi calciatori baffuti di quell’epoca, e sicuramente uno dei pilastri del Cagliari di Tiddia.

Fa il suo esordio nel Vittorio Veneto in Serie D proprio nell’anno in cui il Cagliari vince lo scudetto. Dopo tra stagioni al Clodia Sottomarina, nel 1975-76 approda al Monza in Serie C, sarà questo un campionato decisivo per le sorti della sua carriera. Sotto le cure di Alfredo Magni il Monza vince il proprio girone ed ascende in Serie B. In questa categoria è appena retrocesso il Cagliari, dopo dieci anni consecutivi di massima serie ed uno scudetto in carniere. I rossoblù che in quell’estate si leccano ancora le ferite, dopo la scottante retrocessione, riorganizzano le proprie file e ingaggiano il giovane Francesco Casagrande per rinforzare il reparto di centrocampo. Casagrande rientra nell’affare “Butti”, Cesare Butti passa dal Cagliari ai neo campioni d’Italia del Torino, in cambio di 325 milioni di lire e il passaggio in rossoblù di Casagrande e Roccotelli.

 

Il nuovo allenatore, chiamato a riportare subito il Cagliari in Serie A è Lauro Toneatto. La stagione, tra alti e bassi, costringe il Cagliari agli spareggi, ma senza la gara persa in casa col Lecce (un’arancia lanciata dagli spalti colpisce in pieno volto Cannito del Lecce), per decisione del giudice sportivo, i rossoblù avrebbero evitato la trappola del torneo di qualificazione, che oltretutto gli sarà fatale. Casagrande inoltre viene espulso proprio nella prima giornata degli spareggi a Terni col Pescara, la sua assenza sarà decisiva pochi giorni dopo per la sconfitta rimediata a Genova contro l’Atalanta, sfuma così il sogno dei tifosi cagliaritani di rivedere subito i propri colori nella massima serie. Il suo esordio avvenne il 26 settembre 1976 nella gara terminata a reti bianche, con un rigore sbagliato da Virdis, contro l’attuale neo promossa in Serie A, la Spal.

Francesco Casagrande alla Sampdoria contrasta Platini

Nella stagione successiva, a campionato in corso, Mario Tiddia subentra a Toneatto sulla panchina cagliaritana. La promozione in Serie A giungerà però solo con la stagione 1978-79. Il suo esordio in serie A è datato 16 settembre 1979, sotto un sole torrido al “Sant’Elia” convengono 40 mila spettatori per assistere al match tra Cagliari e Torino. Non sarà un gran spettacolo, per via del gran caldo, la gara si chiude sullo 0 a 0. Casagrande, che agisce nella zona di Claudio Sala, si disimpegna bene e disputa un buon incontro. Curiosamente il Cagliari chiude le prime tre gare con altrettanti pareggi a reti bianche, Piras e Selvaggi non riescono ancora a centrare il bersaglio. Alla quarta Il Cagliari gioca in casa dell’Udinese, al 17° minuto viene fischiato un fallo fuori dall’area dell’Udinese, Casagrande calcia forte e rasoterra, la palla sfiora la barriera, il portiere Ernesto Galli la sfiora, ma non può impedire che la palla caramboli in rete. Il Cagliari terrà saldamente in mano l’incontro, ma a poco più di 10 minuti dal termine, l’arbitro fischia un rigore molto dubbio all’Udinese. Lo stesso Gigi Riva, che segue la gara in panchina con Tiddia, contesta la decisione. Alla fine la gara termina in parità. Francesco Casagrande realizza così quel giorno (7 ottobre 1979), la sua prima ed unica rete in Serie A col Cagliari. La squadra di Tiddia chiude il torneo con un dignitoso 9° posto.

Durante l’estate Francesco Casagrande si trasferisce alla Fiorentina, proprio con i viola sfiorerà lo scudetto, vinto poi dalla Juventus dopo un testa a testa estenuante e ricco di polemiche. Passa quindi per tre stagioni alla Sampdoria, con la quale vince la Coppa Italia nel 1984-85, nel 1985 si accasa al Como, poi si trasferisce a Padova e, dopo una stagione al Virescit Bergamo nel 1988-89, conclude la carriera al Clodia Sottomarina. Una volta appese le scarpette al chiodo inizia ad allenare nei settori giovanili. Ma a Cagliari sarà sempre ricordato per i suoi lunghi capelli ed i folti baffi.

Mario Fadda

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