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Dissesto idrogeologico, occupazioni abusive e mancanza di parcheggi: viaggio nei problemi di Pirri

«Qualcosa è stato fatto e altro si farà ancora. Ora, però, dalle istituzioni, pretendiamo una maggiore rapidità d’intervento». La voce di Tonio Vincis è calma e decisa, ferma come la sua volontà di farsi sentire. Nel suo tono, adeguato all’energia che deve animare il presidente del Comitato contro il dissesto idrogeologico pirrese, si avverte il bisogno d’aiuto di tanti cittadini, gli stessi che da tempo chiedono a chi di dovere che piogge e acquazzoni non facciano finalmente più paura. Paura come quella provata lo scorso settembre, quando un nubifragio provocò danni e disagi in gran parte del territorio della Municipalità. Da allora son passati dieci mesi, tanti ma non abbastanza per poter affermare che l’annoso problema del rischio idrogeologico, causa in passato anche di lutti, abbia smesso di essere un incubo.

«Nella zona gravitante intorno a via Balilla e via Dolianova – spiega Vincis – c’è gente che convive ancora con i traumi delle alluvioni e che ha deciso di vendere casa. Io, come tanti altri pirresi, sono relativamente sereno ma, purtroppo, continuo a riscontrare la lentezza delle istituzioni quando si tratta di dover risolvere i problemi»».

E dire che, secondo Vincis, la strada scelta dal Comune di Cagliari per cercare di mitigare gli effetti del dissesto non sarebbe neanche sbagliata. Anzi: «Le vasche vanno bene. Inoltre l’idea di una canalizzazione dedicata alle acque bianche, che, stando al progetto, dovrebbero sfociare direttamente a Terramaini, mi sembra ottima: peccato che, però, i soldi promessi dal Ministero per realizzarla non siano ancora arrivati e che i cittadini non possano permettersi il lusso di aspettare».

In attesa delle risorse, quello del dissesto idrogeologico rimane, quindi, come detto, uno dei fronti di maggiore criticità del territorio pirrese, uno dei tanti insieme, ad esempio, a quello delle occupazioni abusive. Non sono pochi, infatti, a Pirri gli edifici pubblici diventati domicilio di disperati e senzatetto: uno di questi è l’ex scuola di via Zucca, dove, a causa dell’irruzione degli abusivi, è saltato il progetto dell’orto urbano. «Purtroppo il Comune non ha tenuto fede alle sue promesse di tolleranza zero e questi sono i risultati», è il commento dell’ex vicepresidente del Consiglio di Municipalità Salvatore Cuboni, che denuncia anche una mancanza di spazi di aggregazione sociale.

«Sì, purtroppo è così», gli fa eco il signor Tonio Atzeni, che ogni giorno si riunisce con altri pensionati di Pirri nell’ex scuola di via Santa Maria Goretti, sede provvisoria della sua associazione. «Pirri offre veramente poco per le persone della mia età e per i giovani. Il centro, poi, dove molti anziani passano il tempo libero, è spesso sporco».

Un altro problema del centro pirrese e delle zone limitrofe, a sentire alcuni commercianti, sarebbe costituito dalla carenza di parcheggi. «Se ce ne fossero di più – sostiene Marcello Melis, titolare di una macelleria in via Italia – sarebbe un bene per tutte le attività. Io penso che se ne potrebbe ricavare qualcuno nell’area del mercato di Is Bingias».

Se il centro ha i suoi grattacapi, molti di più sono i disagi delle periferie, dove, però, la giunta Zedda ha ottenuto qualche risultato importante: a Barracca Manna sono partiti infatti i lavori che porteranno all’urbanizzazione del quartiere, mentre a Santa Teresa procede (seppure a rilento) l’opera di riqualificazione dei caseggiati popolari. (Giacomo Perra)

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