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Domani dopo 25 anni di carcere ritorna in libertà Matteo Boe, il bandito bel tenebroso che tagliò un pezzo d’orecchio a Farouk Kassam

Matteo Boe in una foto d'archivio.

Domani dopo 25 anni di carcere ritorna in libertà Matteo Boe, il bandito bel tenebroso che tagliò un pezzo d’orecchio a Farouk Kassam.

Lascerà il carcere di Opera a Milano e molto probabilmente andrà a vivere a Lula, nel Nuorese, il suo paese, dove nel 2003 gli uccisero la figlia Luisa, di 14 anni. Un delitto rimasto impunito.

Avrebbe dovuto scontare 30 anni per una serie di reati, oltre al rapimento di Farouk (il bambino l’aveva riconosciuto nonostante Boe avesse sempre negato di aver compiuto quel gesto) gli altri rapimenti, quello della studentessa Sara Niccoli e quello dell’imprenditore romano Giulio De Angelis, rapiti nel 1983 e nel 1988 (quest’ultimo durante la latitanza).

Boe ha ottenuto la riduzione della pena per buona condotta. Il bandito di Lula è stato l’unico che sia riuscito a scappare dal carcere dell’Asinara, grazie a una fuga rocambolesca, aiutato dalla moglie Laura Manfredi. Negli ultimi anni di detenzione si è dedicato all’arte, un suo disegno è diventato un francobollo di Poste italiane: raffigura un uccellino su un muretto a secco. Non si è mai pentito dei suoi crimini.

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