Un sito chiuso, abbandonato, senza nessun aiuto, a parte quelli minimi del Comune riescono ad aprire il sito e da allora lo gestiscono, non senza difficoltà (soprattutto burocratiche) ma con grande entusiasmo. Sono riuscite a crearsi un lavoro dal nulla.
E così il sito archeologico Lu Brandali è rinato e adesso da quelle parti passano circa 16mila visitatori l’anno. Come? Passaparola, aiuti degli operatori privati locali, che fanno tanta pubblicità alla cooperativa. Far rinascere la cultura nella zona significherebbe creare lavoro: Arianna, Alessia e Stefania ci provano, anche organizzando mostre, conferenze e creando interesse nelle scuole. Di una cosa sono certe: non molleranno mai.