Site icon cagliari.vistanet.it

“Ho conosciuto Gigi Riva, il mio mito”. Il sogno realizzato di Felice Tona, 65enne pensionato arrivato dalla provincia di Belluno

Difficilissimo dimenticare miti e amori di gioventù. Soprattutto se a 65 anni vivi tutto ancora con passione e sai bene quali sono le cose importanti della vita. Felice Tona è un pensionato felice che abita nelle Alpi venete, precisamente a Lamosano di Chies D’Alpago, in provincia di Belluno. Ex bancario, adesso di professione fa il costruttore di archi e muri di pietra, un lavoro che richiede maestria, pazienza e tanta tenacia. Felice non ha fretta, del resto per raggiungere i suoi obiettivi ha impiegato tanti anni. Nella sua stalla trasformata in un loft di montagna, il signor Tona, baffetto e codino alla “Tre Moschettieri”, ci ha costruito un museo dello sport. Lui – grandissimo appassionato di atletica (ha assistito a Mondiali, Olimpiadi e quasi ogni anno si reca al Letzigrund Stadium per il meeting di Zurigo), ciclismo (da bambino conobbe Bartali e ne rimase folgorato), sci alpino e sci di fondo – nella sua stalla rimessa a nuovo ha raccolto i cimeli di una vita di vagabondaggi sportivi.

Appassionatissimo di Marcialonga, ogni anno partecipa alla gara vintage di sci di fondo indossando attrezzatura e sci rigorosamente anni Settanta. Sci di legno, attacchi da 75mm di larghezza, scarpe di cuoio con il puntale quadrato, e bastoncini di bambù. Più calze, guanti, maglioni e abiti in genere dell’epoca. Un appassionato un po’ folle che ama il bob, il calcio, le belle donne, il buon vino e la buona cucina e che quando è venuto con moglie e amici in Sardegna per la prima volta, non ha avuto dubbi sulla sua reale missione. «Siti archeologici, città, bere e mangiare va bene. Ma io sono qui per realizzare un sogno: conoscere Gigi Riva, il mio calciatore preferito». Rombo di Tuono, il mito di tanti, non solo a Cagliari, appunto. «Lo vidi giocare a Vicenza, stadio Romeo Menti, una vera forza della natura. Un atleta, l’atleta per eccellenza, coraggioso, forte, devastante».

Difficile ma non impossibile incontrare Riva a Cagliari, ma la missione diventa complicata soprattutto se hai poco tempo e il resto del gruppo ti aspetta per ripartire in Veneto, perché la visita di Cagliari e del Sud Sardegna non è prevista nel pacchetto viaggio. Ma Felice non si è perso d’animo e affittata una macchina a Olbia, dove il resto della sua congrega si rilassava in spiaggia, è arrivato sino a Cagliari. Ha ammirato la città e poi, ben informato sulle abitudini del mito di Leggiuno, lo ha atteso nel solito ristorante dove Riva va ogni giorno, da tanti anni, a mangiare.

«Non sono riuscito a conoscere Pietro Mennea, voglio almeno stringere la mano a questo uomo fantastico». Missione compiuta: Felice ha atteso il momento giusto e lì è scattata la scintilla, l’incontro è diventato una discussione, sul calcio di oggi, sullo sport, sulla vita in genere. Aneddoti, complimenti, foto di rito e risate per un momento che Felice non dimenticherà mai. C’è di più: la bottiglia di vino e i bicchieri dell’incontro il signor Tona se li è portati via: faranno bella mostra nel suo piccolo museo, insieme alle oltre settanta paia di sci storici e agli altri cimeli sportivi conservati. Non potrà esibire la gioia e l’orgoglio per aver conosciuto il mito Gigi Riva. Quello lo conserverà sempre nel cuore

Exit mobile version