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Arbatax, l’Hotel Speranza e i suoi fantasmi, tra racconti e leggende

 

Articolo di Alessandra Useli

 

Verso la fine degli anni ’20 ad Arbatax una famiglia di origine ponzese decise di costruire un albergo-ristorante nel piccolo borgo.

 

L’Hotel Speranza sorse accanto ad una chiesetta molto antica, la Nostra Signora d’Adamo e la vista da lì sulla spiaggetta e sulla torre era davvero impagabile. Divenne molto presto un luogo molto conosciuto e apprezzato, specialmente per i suoi piatti (come la famosa zuppa di mare) e nel ‘74 fu il set del celebre film “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” di Lina Wertmuller.

Gli antichi fasti purtroppo sono ormai solo un ricordo: l’albergo risulta abbandonato da decenni. Ci sono però storie che si tramandano, sepolte da un sottile velo di polvere. Stefania Aversano, nipote dei proprietari ricorda, con alla mano le foto di famiglia, le varie tappe della vita dell’albergo e alcune delle storie che si tramandano, anche da parte di chi le ha vissute in prima persona.

 

Racconta, ad esempio, che negli anni ’60, dove ora c’è la famosa “sala dei pesci”, suo nonno Gigiotto fece dei lavori per ricavare una cisterna dell’acqua e nello stesso giorno una dipendente che abitava proprio lì vicino ebbe una terribile visione. Mentre era in casa vide la figura di un uomo stagliarsi dal pavimento verso il soffitto urlando per tre volte la parola “Assassini!” mentre un neonato in fasce rotolava rovinosamente ai suoi piedi.

 

La  ragazza rimase molto scossa. Parlando con la signora Speranza, la proprietaria della struttura, seppe che durante gli scavi vennero portati alla luce diversi scheletri tra cui quelli di un uomo con un foro di proiettile nel cranio e di un bimbo, seppellito al suo fianco. Le ossa furono trasferite al cimitero di Tortolì nella speranza che i defunti potessero finalmente trovare pace.

Queste e altre storie serpeggiano tra muri scrostati e vecchi mobili, testimoni di tante vicende perse tra i meandri del tempo.

Le foto di Roberto Mirai e Alessandra Useli

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