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Progetto sardo in finale al bando nazionale Culturability. Lo sviluppo dell’Alta Marmilla parte da Gramsci e dalla sua casa natale

Si chiama ProPositivo l’associazione culturale capofila del progetto “CulturAles”, giunto tra le 15 finaliste del bando Culturability 2017. In palio un finanziamento per “sostenere progetti culturali innovativi che riattivano e danno vita a spazi abbandonati, ex siti industriali, edifici vuoti”. E ProPositivo, insieme ai partner Lìberos e Twletteratura, riparte da uno spazio che ha un valore simbolico fondamentale per la cultura sarda, ovvero la casa natale del grande pensatore Antonio Gramsci, figura studiata in tutto il mondo ma paradossalmente ancora poco valorizzata in casa nostra. L’intento del progetto è quindi quello di «sviluppare iniziative di educazione informale nella casa natale di Gramsci, – ci spiega Gian Luca Atzori, presidente di ProPositivo – utilizzando tutte le nuove tecniche che vanno oltre i classici metodi di formazione e coinvolgendo la comunità in processi di apprendimento collettivo, di sviluppo di nuove competenze e nuovi mestieri, in modo da stimolare la coesione sociale».

La scelta del piccolo paese di Ales non è casuale: è importante favorire un accesso alle risorse anche per chi si trova distante dai centri più grandi e dinamici, ma si punta anche a coinvolgere tutto il territorio dell’Alta Marmilla, «scelto dallo stato italiano come territorio pilota per il piano di sviluppo territoriale, – ci illustra Gian Luca – che rappresenta quindi un’area svantaggiata d’Italia in cui è necessario creare nuove forme di sviluppo sociale e culturale, inserendoci in una dinamica che è in linea con le macrostrategie europee e tentando di declinarle in un’ottica locale».

Il progetto, che ha visto anche la collaborazione del comune di Ales con la messa a disposizione di alcuni spazi, vorrebbe quindi costituire una sorta di banca del tempo, «in cui ognuno metta a disposizione degli altri il proprio tempo e le proprie capacità in modo da creare uno scambio virtuoso». A questo viene anche abbinato il sostegno ad una realtà economica sarda particolarmente positiva: «Utilizzeremo lo strumento tecnologico del social pay di Sardex, permettendo ai partecipanti di accumulare crediti – prosegue il presidente di ProPositivo – in modo da stimolare l’economia e sostenere queste formule innovative di sviluppo, in cui la Sardegna può essere leader».

I promotori del progetto sono fermamente convinti che, incoraggiando la partecipazione di tutti a queste iniziative, la crisi possa diventare un’opportunità fondamentale: «Se in un territorio manca qualcosa, significa che qualcuno la può offrire per colmare il vuoto. In Sardegna possediamo un potenziale culturale, storico, archeologico, turistico e sociale incredibile, – afferma Gian Luca – che non viene valorizzato. L’appoggio delle istituzioni c’è, ma spesso manca la progettualità che permetta di accedere alle risorse, ed è su questa mancanza che dobbiamo investire».

E Gramsci diventa un simbolo, un punto di riferimento da cui ripartire: «Il fatto che un pensatore di questo calibro, che è riuscito in qualche modo a cambiare la storia dell’umanità con le sue idee, sia nato in un centro così depresso come Ales e da lì sia riuscito a portare il suo pensiero nel mondo, deve darci fiducia». La conclusione è un invito a cambiare: «La figura di Gramsci deve diventare centrale nella narrazione dell’isola, così da creare un’immagine nuova per chi vede la Sardegna dall’esterno».

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