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Selargius in fermento per il voto: a tu per tu con Concu, Lilliu e Puddu, i candidati sindaco alle elezioni amministrative 2017

C’è grande fermento a Selargius: ancora pochi giorni e il prossimo 11 giugno si voterà per le elezioni amministrative. I quartieri sono tappezzati di manifesti elettorali, le piazze si animano con comizi e dibattiti, e, nelle strade cittadine, riecheggiano slogan come “Siamo Selargius”, “Selargius da vivere” e “Selargius in movimento”. Sono tre i candidati per la poltrona di primo cittadino: due uomini e una donna.

Il centrosinistra punta su Francesco Lilliu – 35 anni, avvocato, segretario provinciale del Pd, attualmente consigliere di opposizione e consigliere della Città metropolitana. Il centrodestra scommette su Pier Luigi Concu – 49 anni, ingegnere, attuale vicesindaco e assessore alla Viabilità, Ambiente e Servizi tecnologici. Infine, il Movimento 5 Stelle che esordisce nelle amministrative selargine con Valeria Puddu – 53 anni, laureata in Scienze politiche, lavora come dipendente al Comune di Monserrato e fa parte del Comitato unico di garanzia per le pari opportunità.

Lavoro, commercio, urbanistica, giovani e sociale: come sarà il volto di Selargius nei prossimi 5 anni? Lo abbiamo chiesto direttamente ai tre candidati.

Lavoro.

Per Francesco Lilliu è mancato, in questi anni, un ragionamento strutturale capace di incidere sulle cause della sofferente condizione occupazionale dei Selargini. «Noi proponiamo un approccio integrato per fotografare le cause e capire quali sono le azioni che possono essere messe in campo, tra cui un risveglio dell’edilizia e una migliore cantierabilità». Le opere pubbliche devono concludersi in tempi brevi, entro tre o quattro anni, per stimolare il movimento dei cantieri e la conseguente occupazione. «È fondamentale la programmazione delle opere pubbliche, perché quando manca la programmazione – ci spiega – manca lo sviluppo, gli investimenti e le ricadute sul territorio».

Francesco Lilliu, candidato sindaco per il centrosinistra.

Pier Luigi Concu scommette sulla posizione geografica strategica di cui gode il territorio selargino, collocato al centro della Città metropolitana, favorevole per la zona industriale. «La zona industriale soffre la crisi nazionale, per cui si tratta di accompagnare i nostri imprenditori nelle scelte importanti come la messa in rete delle loro attività, dobbiamo far conoscere al mondo chi opera a Selargius». Con una maggiore disponibilità di lotti e in virtù della posizione geografica, più imprenditori avranno interesse ad investire nell’area. «Bisogna far si che le attività presenti e future si consorzino – sostiene – mettendo a loro disposizione il Centro servizi come cuore pulsante degli attori che operano nella zona industriale».

Pier Luigi Concu, candidato sindaco per il centrodestra.

 

Valeria Puddu punta sulla sponsorizzazione del territorio e delle sue produzioni di eccellenza attraverso la rete e la creazione di eventi, con particolare attenzione per la produzione agricola. «Abbiamo un agro abbastanza vasto e possiamo rilanciarlo in tutti i modi, riprendendo i contatti con i proprietari dei terreni incolti in modo da informarli sulle opportunità di una nuova forma di attività agricola e sull’interesse di alcune associazioni». Rilanciare l’agricoltura biologica con il coinvolgimento degli attori interessati e l’informazione. «L’idea è quella di creare un distretto biologico che raccolga le eccellenze produttive locali, creando delle sinergie anche con le mense scolastiche – ci dice – sarebbero tutti incentivi alla ripresa dell’attività agricola, punto sul quale si può fare maggiore leva».

Valeria Puddu, candidata sindaco per il Movimento 5 Stelle.

Urbanistica.

Concu non ha dubbi. Dopo tanti anni è arrivato il Piano urbanistico comunale e intende proseguire su questa linea. «Sarà nostro compito affinché il territorio abbia i piani attuativi, abbia le strade, i giardini e solo in ultimo le case, perché non si può avere una residenza se prima non ci sono i servizi». Non più case costruite in mezzo al nulla. «I cittadini devono risiedere in dei quartieri che sono da vivere, noi ci siamo impegnati – afferma – affinché abbiano quegli standard qualificativi che poi andiamo ad invidiare alle città europee».

Per Puddu, al contrario, il Piano urbanistico non va bene e propone un taglio con il passato. «Noi del Movimento 5 Stelle siamo contrari all’ulteriore consumo di suolo e pensiamo sia necessario ristrutturare e rivalorizzare tutto quello che già esiste». Nessuna ulteriore espansione, quindi, specialmente residenziale. «Ho visto che si sta cercando di espandere la zona residenziale in quella agricola – ci dice – e ciò contrasterebbe con il nostro programma di rilanciare le attività agricole».

Anche Lilliu intende rivedere il Piano urbanistico e operare una vera e propria ricucitura urbana. «C’è un palese squilibrio tra i quartieri con parti del territorio che sono state valorizzate e parti in cui non è stato attuato alcun tipo di intervento, ci sono quartieri in cui non sono state ultimate le opere di urbanizzazione. È necessaria una nuova radiografia del paese. Le esigenze del territorio vanno attuate a una cittadina che non deve essere un insieme di quartieri spaccati tra loro – spiega – ma una vera città in collegamento al suo interno».

Commercio.

Per Puddu i centri commerciali hanno convogliato la popolazione selargina verso questi luoghi che offrono anche svago. «Possiamo ricreare la stessa attrazione anche a Selargius, rivedendo il piano del traffico, ristudiando un piano di eventi con mercatini a tema, riassegnando le aree pubbliche, e fare in modo che la gente ritrovi lo stimolo per farsi una passeggiata», ci dice. Centrale è la comunicazione tra Comune e addetti ai lavori. «Credo che commercianti, hobbisti e artigiani siano molto più avanti dell’Amministrazione – sostiene – basterebbe dargli un input, un sostegno».

Per Lilliu occorre una linea contraria rispetto a quella seguita dall’Amministrazione selargina in questi 10 anni. «Bisogna rimettere al centro il piccolo commercio, quello al dettaglio, perché sono le botteghe, i piccoli negozi, che creano quella rete non solo di consumi, ma anche di lavoro e soprattutto di relazioni», afferma. Con il coinvolgimento strutturale dell’associazione dei commercianti si potrà fare comunità. «La città senza le botteghe, senza le vie del commercio, perde la sua anima – ci dice – e questo è quello che sta succedendo a Selargius».

Concu prende un impegno affinché l’Amministrazione operi di pari passo con il consorzio dei commercianti. «Dobbiamo batterci affinché Selargius diventi un polo attrattivo anche per chi viene da fuori e che le persone vengano a vivere Selargius per i nostri parchi, il nostro teatro e per le piccole attività che danno un servizio al territorio». Creare un grande polo commerciale all’aperto, con il protagonismo delle tradizionali botteghe di quartiere. «Queste attività sono anche culturali – ci spiega – senza le piccole botteghe il paese non vive».

Giovani.

Lilliu punta sull’accompagnamento dei ragazzi nel mondo del lavoro. «Il Comune deve mettersi al fianco delle altre istituzioni territoriali per inserire i giovani in percorsi di avviamento al lavoro, perché formino la propria consapevolezza nei settori come l’imprenditorialità, l’artigianato e anche le professioni intellettuali», ci dice. Fondamentale il supporto degli anziani storici di Selargius che si sono distinti per la loro professionalità. «Proponiamo un momento in cui gli anziani selargini offrono il loro tempo ai giovani per insegnargli un mestiere – spiega – per proseguire con quella cucitura non solo materiale del territorio, ma anche immateriale tra le persone, le generazioni e la comunità».

Anche Concu pensa ai problemi che i ragazzi incontrano, una volta concluso il loro iter formativo. «Voglio addirittura che siano i giovani delle altre nazioni a venire da noi per fare le loro esperienze. Vogliamo creare tutte quelle condizioni affinché sul territorio ci sia tutto quello che un giovane selargino deve avere per il suo futuro e per non essere costretto a rivolgersi all’estero», ci spiega. Si pensa anche di aiutare chi non ha più un’occupazione, promuovendo borse lavoro e incentivando le attività del paese. «Dover uscire e vedere i giovani al bar per me è un problema serio – afferma – perché possono sviluppare altre problematiche con un danno per le famiglie e per l’ente comunale».

Per Puddu, invece, la priorità è nello sport e negli eventi culturali, musicali ed educativi, da ricreare sfruttando le strutture esistenti, tra cui anche il teatro civico di “Si’e Boi”. «Abbiamo diversi impianti sportivi che sono ottimi e che possono attirare attività da tutto l’hinterland e non solo», afferma. L’intento è anche quello di ricreare la Consulta dei giovani, perché possano esporre le loro idee, e sostenere i centri di aggregazione. «I centri di aggregazione funzionano bene, ma le domande per i servizi offerti sono tante – ci dice – bisognerebbe trovare un modo per destinare più risorse perché siano più potenziati».

Sociale.

«Il nostro motto è nessuno deve rimanere indietro», ci dice Valeria Puddu. Anche se non sarà semplice assegnare risorse e forme di sostegno come avrebbe voluto. «Intendiamo favorire la domiciliarità per chi vive nel disagio come anziani e disabili, anche con l’istituzione della figura del Custode sociale – ci spiega – e saranno programmati dei tavoli di concertazione con il volontariato, le scuole e le famiglie per capire quali progetti realizzare».

Per Francesco Lilliu serve una netta inversione, superando un sistema meramente assistenzialistico e garantendo diritti per tutti. «Ci vuole una concertazione strutturale con le parrocchie, il volontariato e le associazioni a tutela dei disabili, perché manca un approccio integrato al problema – sostiene – si risolvono solo piccoli e singolari casi e non c’è stata la capacità di tutelare i problemi che sono di tutta Selargius».

Per Pier Luigi Concu i servizi sociali del Comune sono già un’eccellenza, ma occorre migliorarli. «Serve una maggiore qualità, in modo che quando l’utente si rivolge ai servizi sociali non debba pensare che stia andando ai servizi sociali, ma a un qualsiasi ufficio comunale per un qualcosa che gli è dovuto – ci spiega – non devono provare angoscia e non si devono sentire come la parte ultima della società, ma solo la più importante».

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