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Giochi di guerra nelle acque della Sardegna: la Regione incontra i pescatori. Stop anticipato delle esercitazioni

esercitazioni militari

I giochi di guerra in corso nelle acque antistanti il Golfo di Cagliari e in genere in tutta la parte meridionale di fronte all’Isola, un’imponente esercitazione militare nel Sud Sardegna, hanno provocato, come prevedibile, una serie di proteste da parte di pacifisti, armatori e associazioni di pescatori.

Navi da guerra nel porto di Cagliari

In questi giorni infatti, la navigazione è infatti interdetta alle imbarcazioni civili in una vasta area di costa: non solo il tratto di mare del poligono di Teulada, ma anche le acque di Sant’Antioco, Terra Mala, Perd’e Sali, Santa Margherita di Pula e Costa Rei ospiteranno le manovre di decine di navi militari, dalla portaerei Cavour ai sommergibili della Marina Militare, oltre alle undici navi da guerra straniere inquadrate nei Gruppi marittimi permanenti della NATO e nella Forza Marittima Europea. Il Presidente della Regione Francesco Pigliaru ha incontrato ieri i rappresentanti delle Associazioni dei pescatori e armatori, così come da loro richiesto il 9 maggio scorso. Le associazioni di categoria hanno evidenziato le forti restrizioni subite a causa delle esercitazioni in corso di svolgimento lungo le coste del sud della Sardegna. All’incontro hanno partecipato l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, e il presidente della Quinta Commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto.

Alla fine il sostegno richiesto dai pescatori è arrivato, o per lo meno, la Regione si è fatta carico del ruolo di interlocutrice con la Marina Militare, e i buoni uffici di Pigliaru hanno già portato a una limitazione delle aree interdette e all’impegno della Marina Militare di concludere le esercitazioni lungo la costa sud-orientale il 14 maggio, in anticipo rispetto alla data programmata del 20 maggio

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