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PIazza Yenne si rifà il look, rimossi i gazebo fra qualche malumore dei commercianti della piazza

L’operazione restyling di Piazza Yenne prosegue. In questi giorni sono stati rimossi gli ultimi gazebo, in ottemperanza al nuovo regolamento predisposto dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio.

Piazza Yenne, rimossi i gazebo

Il nuovo look pensato per la piazza prevede poi che i gazebo vengano sostituiti da una tenda spiovente di circa un metro e mezzo in ogni locale, che potrà poi predisporre gli ombrelloni dello stesso colore. Ad ogni esercizio commerciale verrà quindi assegnato un colore diverso: tenda verde, ombrelloni verdi, tenda azzurra, ombrelloni azzurri, e così via. Sarà comunque garantito il passaggio fra la tenda e i tavolini di circa due metri di larghezza. In ogni caso, tutti gli arredi previsti nella piazza e nella stradella dovranno essere amovibili ed essere rimossi alla chiusura notturna e nei periodi di riposo.

Piazza Yenne ai primi del ‘900

Un veduta aerea della piazza, prima della rimozione dei gazebo

Ma la rimozione dei gazebo, se rende la piazza più simile a come si presentava all’inizio del ‘900 (prevista anche la rimozione delle aiuole centrali), non è stata indolore, e i commercianti di bar, ristoranti e negozi lamentano un duro colpo alle loro casse, direttamente collegabile alla rimozione dei gazebo. Fra questi, Edoardo Falchi, proprietario del locale Gustavino, capisce le ragioni paesaggistiche, ma è convinto che si sarebbe potuto trovare una soluzione migliore: «Ammetto che i vecchi gazebo erano brutti, ma si sarebbe potuto garantire il riparo dal vento con strutture meno impattanti dal punto di vista paesaggistico. Se il problema del riparo dal sole nei tavolini può essere risolto con gli ombrelloni, altrettanto non è possibile per quanto riguarda il vento. Sabato sera, il giorno prima del Giro d’Italia, quasi nessuno si fermava nei tavolini proprio a causa del forte maestrale. E d’inverno questo problema sarà ancora più grave. Se è vero che durante la stagione fredda è fisiologico un calo, i gazebo permettevano comunque un buon riparo, per esempio per chi voleva vedersi la partita in tv. Ora dovremo abituarci a questa nuova condizione e stringere i denti»

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