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Un piccolo sardo nella Nazionale dei grandi: Marco Tidu convocato nella selezione azzurra di calcio a cinque

Di Stefano Cabras

Quando i sogni diventano realtà: Marco Tidu, giovanissima promessa del calcio a 5 isolano, il suo sogno l’ha coronato per davvero, e si chiama Nazionale maggiore. Niente male, se pensiamo che il ragazzo ha appena compiuto 21 anni e che già da quando ne aveva 18 fa la voce grossa nei campionati nazionali. Un campionato super con la Leonardo, che l’ha visto andare in rete per 21 volte, contribuendo così ad una storica promozione in serie A2 dopo una stagione dominata in lungo e in largo.

Marco Tidu in azione

Convocazione e raduno, tutto in pochissimi giorni. Sede del ritiro a Battipaglia, poi pronti partenza e via, agli ordini di mister Menichelli, al Palasele di Eboli, in provincia di Salerno. Tante emozioni tutte insieme, vissute cogliendo qualsiasi impercettibile dettaglio. Ce le ha raccontate proprio Marco, in una piacevole intervista dove è parso molto entusiasta di questa avventura appena conclusa.

Marco, 21 anni e prima convocazione in nazionale maggiore. Quando te l’hanno comunicato, come hai reagito?

Sono rimasto molto sorpreso e molto stupito. L’emozione è stata davvero tantissima, avevo letto qualcosa di questo raduno di fine stagione ma non ci speravo onestamente, poi è arrivata la chiamata e stentavo a crederci!

Ti sei aggiunto alla lista dei sardi convocati in nazionale maggiore, cosa significa questo per il futsal isolano?

E’ sicuramente un motivo d’orgoglio: Spero non sia un disonore il fatto che ci sia andato io! ( ride). La nazionale è quanto di massimo si possa aspirare da quando si comincia a giocare fin da bambini. Avere quella maglia addosso è uno spettacolo, è il raggiungimento di un grandissimo traguardo.

Sono stati quattro giorni intensi, come li hai passati?

Li ho passati come un vero e proprio professionista. Tutto lo staff della nazionale ti abitua da subito a condurre uno stile di vita sano, controllando l’alimentazione e facendoti fare il classico riposino pomeridiano. Ci sono state delle doppie sedute, quindi anche gli allenamenti erano frequenti e intensi. Può sembrare una cosa semplice ma non lo è, fare il professionista comporta tantissimi sacrifici, ma nonostante questo, essendo una novità, l’ho vissuta con molto entusiasmo.

Hai già vestito la maglia della nazionale con le giovanili: questa qui ha un sapore diverso?

Ha sicuramente un sapore speciale. Quando hai 17 anni cominci a capire che mondo sia la nazionale, ma quando ti ritrovi catapultato in prima squadra, con a disposizione tutto lo staff della nazionale maggiore, cominci a coglierne le differenze. I ritmi sono incredibilmente più alti, il pallone e i giocatori stessi viaggiano a velocità folli. Tutto davvero molto bello.

21 anni, 60 presenze e 40 goal tra i professionisti. Che ambizioni hai per il tuo futuro?

Vorrei sfruttare al meglio questa esperienza per il mio futuro. Rimango con i piedi per terra sapendo che è stato “solo” un raduno, ma lo trovo anche un punto di partenza. L’anno prossimo mi aspetta un campionato di alto livello, con squadre molto forti e preparate. Fare bene con la Leo in serie A2 mi darebbe la possibilità di rimanere sempre attivo nell’ottica della nazionale, dove spero di poterne ancora far parte!

Tanti giovani come te vorrebbero poter vivere il tuo stesso sogno: cosa gli suggerisci per poterci arrivare?

Non credo di poter dispensare tanti consigli data la mia giovane età, ma penso che il lavoro paghi sempre. Se uno è appassionato di calcio a 5 deve sempre lavorare sodo, perché le soddisfazioni prima o poi arrivano. Per me è stata una gioia immensa questa convocazione, e auguro di cuore a chiunque sia appassionato di questo sport come me, di poterla vivere sulla propria pelle!

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