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Professione blogger, quando la passione diventa un lavoro. La storia di Claudia Tavani

La foto ritrae Claudia Tavani, blogger, durante uno dei suoi viaggi, mentre mostra la bandiera dei quattro mori

Claudia Tavani, durante uno dei suoi viaggi in Bolivia, mostra orgogliosa la bandiera dei quattro mori

 

Il blog-fenomeno conta, tra i suoi affiliati, diversi nomi del panorama nazionale e internazionale, anche la Sardegna non è estranea al fascino del diario 3.0 e anzi, sono numerosi i blog che meritano una menzione per i loro contenuti. Tra i più famosi bloggers sardi si può trovare anche chi, partendo da una passione, è riuscito a trasformare il proprio blog in un vero e proprio lavoro. È il caso di Claudia Tavani, quarantenne, fondatrice del blog My adventures across the world.

Claudia si racconta,  spiega il suo percorso e cosa l’ha portata ad aprire il suo blog.  Laureata  in Scienze politiche all’università di Cagliari, dopo diverse esperienze di studio e insegnamento tra l’Inghilterra e gli USA, decide di tornare in Sardegna con un assegno di ricerca. Il confronto con il suo precedente dottorato in Inghilterra è immediato e, dopo una serie di eventi, complice anche l’ambiente accademico italiano, Claudia inizia a capire che quella non è la strada giusta per lei. Contemporaneamente, un viaggio a Cuba nel 2013 insieme alla sorella delude completamente la sue aspettative e le notizie che aveva letto in alcuni siti dedicati al viaggio si rivelano decisamente inattendibili. Ecco allora che arriva la scintilla. Claudia vuole dire la sua opinione sul viaggio appena fatto e non vuole che questa venga censurata o omessa dai siti in cui anche lei si era informata. Così, nasce My adventures across the world che all’inizio si configura come un blog senza pretese, su WordPress.com, in cui la stessa Claudia non compra neanche il dominio, per la  consapevolezza di un  eventuale fallimento, ma sicuramente non è manca da subito una passione vera, travolgente, un’ esigenza di vedere le meraviglie del mondo.

«Spesso mi chiedono come faccio a guadagnare con il blog ma non c’è niente di più sbagliato» asserisce Claudia.  Racconta che il primo ingrediente per far funzionare il blog è proprio la passione e poi arrivano la pazienza, l’impegno, le competenze. Così, zaino in spalla, ha deciso di intraprendere questo viaggio, attenzione, viaggio, non vacanza, con tutte le complessità e le difficoltà che questo comporta: «La gente pensa che noi siamo sempre in vacanza, io non ricordo quando è stata l’ultima volta che ho viaggiato per farne una», perché quello di Claudia è un lavoro a tutto tondo. Non solo, la travel blogger sarda studia ottimizzazione e tecniche di SEO, requisiti che vengono dopo la passione, ma da cui non si può più prescindere. Un’altra domanda che non piace a Claudia, è quando le viene chiesto come può permettersi tutti i viaggi che intraprende e lei risponde che ha dovuto operare della scelte, ad esempio, quella di non comprare una casa, ma di investire nelle partenze. Certo è che la sua base rimane la Sardegna, anche se i viaggi occupano dai quattro ai cinque mesi della sua vita.

Un’altra convinzione generale che  Claudia contraddice, con la sua spontaneità e la sua determinazione, riguarda un tema che merita attenzione: viaggiare da sola per una donna. Con le giuste accortezze, che bisogna avere ovunque, non è affatto pericoloso. Anzi, la blogger dichiara di essersi sentita più in pericolo in posti come l’Inghilterra che nel Sud o nel Centro America,  in paesi come la Colombia o il Nicaragua. Di quest’ultimo ha un ricordo bellissimo.

Claudia Tavani in uno dei suoi viaggi a Bali

Insomma, sembra di viaggiare attraverso i suoi racconti e si capisce perché di una passione è riuscita a farne un lavoro, che svolge con serietà e professionalità. Claudia racconta sempre ciò che pensa nei suoi post, guadagnandosi così credibilità e fiducia da parte del pubblico della rete, ma anche da chi commissiona i viaggi. «Se un posto non mi è piaciuto, io scrivo che non mi è piaciuto, non importa se sono stata pagata o meno», spiega lapidaria . Quando le viene chiesto come vede il futuro dei blog tra dieci anni e se valga la pena investire in questo settore, risponde, con la solita schiettezza: «Questa è una domanda difficile. Certe cose dovrebbero cambiare» e ciò a cui allude Claudia riguarda fondamentale tutte le regolamentazioni e le tutele (come i sindacati) che sono quasi del tutto assenti nei territori del “Selvaggio web” e questo perché fino a poco tempo fa i blog non venivano considerati un lavoro. Ad oggi, comunque, è lapalissiano il servizio che diversi blog, come quello di Claudia, svolgono per la collettività. Blogger appassionati, affidabili che, grazie ai loro post, alle loro foto e alle loro competenze, talvolta svolgono un lavoro che attira più turisti degli stessi enti del turismo e questo tipo di servizio dovrebbe essere incoraggiato o, quantomeno, tutelato, perché si parla di vero lavoro e di lavoratori.

La travel blogger immortalata sullo sfondo della Sella del diavolo

Come Claudia, diverse personalità della Sardegna hanno deciso di investire in progetti online simili, ad esempio Emanuela Monni, di Burcei, parigina di adozione, fondatrice di “Sardeo” dove un utente può prenotare una o più escursioni in Sardegna,  utilizzando delle prenotazioni simili a quelle pensate per gli aerei o per gli alberghi.

Insomma, sicuramente la realtà dei blog ad oggi rappresenta una tendenza consolidata ed una sfida stimolante, ma ancora di più, può trasformarsi nella possibilità concreta di fare dei propri interessi un lavoro, senza illusioni o aspettative eccessive, ma tenendo conto che non basta comprare un dominio, occorrono fatica, pazienza e tenacia, soprattutto, come ha ricordato Claudia, ci vuole passione, senza la quale, si è già  sconfitti in partenza. Vale la pena provare?

 

Credits:

My adventure across the World

Blog: http://www.myadventuresacrosstheworld.com/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/myadvaw/
Instagram: https://www.facebook.com/myadvaw/

 

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